Caetano Veloso ABRAÇAÇO
[Uscita: 4/12/2012]
# Consigliato da DISTORSIONI
Caetano Emanuel Viana Teles Veloso nato a Santo Amaro, Bahia, il 7 agosto 1942, il giorno di San Gaetano è il personaggio più straordinario prodotto dall'universo musicale sudamericano. Questo favoloso artista brasiliano nel corso della sua interminabile carriera, iniziata nel lontano 1967, ha prodotto una serie di capolavori da fare di lui il corrispondente latino dell'inavvicinabile Bob Dylan. Semmai quello che stupisce è che a 70 anni compiuti a paragone del coetaneo menestrello di Duluth, sono sempre pochi quello che lo conoscono o che apprezzano la sua suprema arte. In questa sede vi invito molto succintamente a sentire dischi come i due omonimi che portano il suo nome "Caetano Veloso" (1969 e 1971), lo straordinario "Estrangeiro" (1989) o qualcuna delle sue infinite produzioni live. Mettendo da parte le innumerevoli vicissitudini che hanno tracciato la sua esistenza mi limito a considerare che a differenza di altri illustri vecchietti della scena musicale, Caetano ha continuato anche negli ultimi anni a sfornare dischi a ritmo intenso a dispetto della sua veneranda età.
Una seconda giovinezza quindi e si tratta di opere di alto livello senza scadimenti o concessioni al cannibale mercato musicale. Il nuovo disco "Abraçaço" si presenta con una bellissima copertina che vede il nostro carioca, in splendida forma, con una selva di mani che lo abbracciano teneramente. La line up del disco è la stessa dei due precedenti lavori "Ce" (2006) e "Zii e Zie" (2009) con il solido terzetto formato da Pedro Sà alla chitarra, Ricardo Dias Gomes al basso e Marcelo Calado alla batteria. Li ho ammirati dal vivo dalle nostre parti e confermo la bontà di questa formazione, che rende il sound più robusto anche nei brani storici del leader. A proposito di live Caetano prima di questo nuovo disco si è concesso la licenza di assecondare ed accompagnare in tour il nuovo talento della musica brasiliana, la bravissima Maria Gadù, il loro tour è ben documentato in "Caetano Veloso e Maria Gadù -Multishow ao vivo" (2011) splendido anche a livello visivo con la giovane allieva visibilmente commossa a fianco del gigante Veloso. Di Caetano è uscito nello stesso anno anche un live in compagnia di un altro mostro sacro quale Gilberto Gil e della cantante Ivete Sangalo, si tratta di "Especial Ivete, Gil e Caetano", e qui al solito classe e grandi interpretazioni non mancano.
Ma torniamo ad "Abraçaço". Il disco è bellissimo, e lo voglio scrivere a chiare lettere. E' il miglior modo per Caetano per festeggiare 70 anni e dimostrare che a quell'età si può scrivere ancora grande musica. Bob Dylan, Leonard Cohen, Bob Lind, Brian Wilson e tanti altri stanno annuendo e confermando con un virtuale "mi piace". qui abbiamo oltre 50 minuti in cui Veloso recupera gran parte delle sonorità che in passato ne hanno cementato e siglato la sua statura di artista immenso. L'apertura è un vero shock considerato che il titolo è A bossa nova è foda che suona come "al diavolo la bossa nova! ". Per un personaggio che ha fatto sempre di questo particolare stile musicale una specie di religione il tutto suona molto stridente, la voglia di stupire e meravigliare a quanto pare non lo abbandona mai. E' incredibile come la voce di Caetano abbia conservato negli anni la sua magia, il tempo sembra essersi fermato per lui, sarà l'effetto di qualche erba magica brasiliana o gli avrà fatto bene la svolta politica con Luna e la Rousseff? Scusate la divagazione. Estou triste è un pezzo apparentemente depresso come recita il titolo, lo sveglia lo splendido e breve solo della solista di Pedro Sà, uno dei pochi momenti in cui si alzano i toni in chiave più marcatamente rock, come successe nei due precedenti albums.
O imperio da lei e Quero ser justo sono brani che paiono estrapolati da albums passati, in linea quindi con altre composizioni disseminate nel corso degli anni. Il clou del disco e suo vertice assoluto sono manco a dirlo gli oltre otto minuti di Um comunista. Il brano è dedicato alla memoria di Carlos Marighella, figlio di un immigrato italiano, Augusto Marighella e di una brasiliana figlia di schiavi africani. Politico di fede marxista e scrittore di guerriglia rivoluzionaria, Carlos fu uno dei principali leader della lotta armata contro il regime militare installato nel 1964, che lo uccise e di cui soffrirono lo stesso Veloso e gli artisti del giro Tropicalista. Di Marighella, almeno nel suo paese d'origine, è ben noto il Mini Manuale del guerrigliero urbano. Il brano, e qui sarebbe fondamentale capire le parole, è una lunga e drammatica ballata che mette in luce la vita di un personaggio altresì perso nella memoria globale.
Un pò quello che successe con Bob Dylan e la sua Hurricane o scivolando indietro nel tempo con un brano glorioso come la nota John Barleycorn rifatta dai Traffic e molti altri. Funk melodico è una sorta di valzer brasileiro, con inserti rap carioca mentre Vinco e Quando o galo cantou sono due slows che esaltano il raffinato stile del nostro. Le songs di questo "Abraçaço" sono state tutte scritte da Caetano, ad eccezione delle finali Parabens, irresistibile, scritta e cantata con Mauro Lima e Gayana, uscita dalla penna di Rogerio Duarte, arrangiata perfettamente dal figlio Moreno Veloso e interpretata superbamente dal padre. Questo 49simo album di Caetano è certamente il modo migliore per chiudere il 2012, un anno drammatico per molti versi ma discretamente produttivo dal punto di vista musicale, più per il ruggito dei vecchi leoni che per nuove proposte, più propense all'imitazione che alla scoperta di nuove sonorità. "Abraçaço" è grazia, purezza e voglia di vivere di un personaggio straordinario. Immenso.
Consentimi un appunto: si definisce “carioca” che viene dalla città di Rio de Janeiro…Veloso è di Santo Amaro nello stato di Bahia ;)
grazie per la legittima precisazione Sara
(wally boffoli, distorsioni editor)
Un’altra precisazione importante: “a bossa nova é foda” non significa “al diavolo la bossa nova” ma è un modo o un po’ più colorito di dire “la bossa nova è cool!”. Quindi lui non manda al diavolo la bossanova come genere, come sembra trasparire dalla recensione, ma al contrario la celebra (tant’è che a metà brano entra il ritmo di bossa).
Poi Funk melodico è appunto un funk (non un valzer, che tra l’altro ha un tempo ternario). Chi conosce il brasile sa quanto è importante il c.d. baile funk nell’universo giovanile.
abraço…anzi abraçaço :-)
Vincenzo
Grazie mille Vincenzo per le tue precise e preziose note
wally boffoli
distorsioni editor