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1 Novembre 2014 , ,

Quicksilver Messenger Service Storie Acide dalla Bay Area

2014

john-cipollina-3                                  INTRO

 

Capostipiti della psichedelia californiana con Jefferson Airplane e Grateful Dead, i Quicksilver Messenger Service hanno avuto un ruolo minore rispetto alle altre due celeberrime band della Bay Area nel percorso storico musicale della West Coast; il loro sound super acido, distorto, originale e onirico, ha comunque caratterizzato un'epoca e fatto da apripista a decine di band a loro ispirate. La band, originaria di San Francisco e al principio attiva in tutta la zona della Bay Area, si formò nel 1965 dall’incontro di alcuni giovani freak, esponenti di quel movimento di costume e musicale che poco dopo esploderà nella cosiddetta Summer of Love.

 

 

CALIFORNIA FLASH

 

quicksilver (1)Protagonisti: il compositore e musicista folk Chester William Powers aka Dino Valenti aka Jesse Oris Farrow, il chitarrista/armonicista JIm Murray, i chitarristi John Cipollina e Gary Duncan, un amico di infanzia di Valente, il bassista vocalist David Freiberg e il batterista Greg Elmore. Elmore e Duncan (vero nome Gary Grubb) provenivano dai Brogues, garage band con all’attivo solo sei brani registrati tra cui la song  I Ain’t No Miracle Worker, che all’epoca non ebbe alcun successo commerciale, ma che è diventata un classico del proto punk anni 60 dopo la sua pubblicazione nel doppio lp David_Freiberg_1976antologico "Nuggets" curato dal chitarrista Lenny Kaye e di cui ricordiamo la celebre cover italica dei Corvi, intitolata Sono Un Ragazzo Di Strada. Nei Quicksilver Messenger Service suonò anche per un breve lasso di tempo il batterista Skip Spence (poi con i Jefferson Airplane). In quel periodo burrascoso John Cipollina fuDinoValente_900 arrestato e incarcerato per possesso di marijuana così come lo stesso David Freiberg. Un rapporto piuttosto difficile con le istituzioni per questioni inerenti il possesso di stupefacenti sarà ricorrente per i membri dei QMS. Superati i problemi con la giustizia, la band con la line-up definitiva, suonò la prima gig, il 25 dicembre 1965 al Committee Christmas Party; il 12 febbraio 1966 al Fillmore West ci fu il benefit concert Rock for Peace: oltre ai QMS, suonarono Big Brother & Holding Co. e i Great Society.

 

Da questo evento  in poi la band conquistò una grande fama dal vivo, i loro concerti  erano spettacolari, con luci psichedeliche innovative e un aggressivo sound blues oriented veramente lisergico, con le chitarre protagoniste e con l’incredibile stile rivoluzionario di Cipollina, che creò un suonoquicksilver1 atipico e personalissimo. Il chitarrista usava una Gibson SG Custom con il vibrato Bigsby Tailpiece e due pick up, uno per gli alti e uno per i bassi, collegata ad una amplificazione particolare, i bassi amplificati da due ampli Standell per basso con coni da 15”, gli alti da un Fender Twin Reverb e da un Fender Showman a cui erano collegati un garyduncan backstagetremolo Maestro Ecoplex e un effetto Standel Modolux, collegati a loro volta a sei Wurlitzer Brasshorn, speaker particolari usati per gli organi della medesima marca. Il risultato fu un suono travolgente, esplosivo e quasi mistico che fece di Cipollina uno dei maestri assoluti della lead guitar negli anni 60 e 70. I loro concerti al Matrix, Avalon Ballroom e Fillmore West furono un appuntamento classico dell’epoca, legati a doppio filo con abbondanti dosi di LSD, in quei primi anni 60 ancora legale negli USA. Ma l’abuso di droghe fu fatale a Dino Valenti: arrestato una prima volta per possesso d’erba, fu arrestato unaquicksilverretro seconda volta quando, durante una perquisizione nel suo appartamento, fu trovata, oltre alla marijuana, un dose massiccia di anfetamine. Processato subì una pesante condanna fino a 10 anni da scontare nella Folsom State Prison. Rimasti privi di quello che era, a livello compositivo, il leader del gruppo, i QMS non si scoraggiarono e continuarono l’attività live suonando anche al Monterey Pop Festival, vetrina mondiale (grazie al film omonimo) per tutto il sound della West Coast, e base di partenza per i lancio internazionale di star del rock come Janis Joplin, Jimi Hendrix, Canned Heat e gli stessi  Quicksilver Messenger Service.

 

HIGH TIMES

 

Quicksilver_Messenger_Service_(album)Nel frattempo Jim Murray lasciò la band per studiare il sitar, poco dopo i QMS registrarono con la formazione classica a quattro elementi il primo omonimo lp "Quicksilver Messenger Service", uscito per la Capitol nel 1968, prodotto da Pete Wilding, Nick Gravenites e Harvey Brooks. Fu e rimane un classico del sound californiano: Pride Of Man di Hamilton Camp, Dino’s Song, dedicata al carcerato Valenti, Gold and Silver, It’s Been Too Long di Ron Polte, Lights Your Windows e la lunga, superacida The Fool, sono nella Bibbia del sound lisergico e drogato di quei primi anni 60 negli USA, una vera pietra miliare. Il disco ebbe un relativo successo di vendite arrivando al 63° posto nella USA LP Chart.Quicksilver-Messenger-Se-Revolution-210020 Suonarono in seguito nella colonna sonora del film "Revolution" con Steve Miller Band e Mother Earth e poi, sempre in quel rivoluzionario 1968, pubblicarono il loro secondo lavoro, il magico "Happy Trails" (Capitol) registrato dal vivo in due concerti tenuti al Fillmore West di San Francisco e al Fillmore East di New York. Ne uscì un capolavoro assoluto, uno dei live album più famosi e portentosi della storia del rock. Nella side 1 una lunghissima dissertazione quicksilverhappysul brano Who Do You Love? di Bo Diddley, in origine un breve, innocente brano dance nel tipico stile ossessivo dello Sceriffo del R n’ R. I QMS lo smembrarono, lo reinventarono, lo dilatarono a dismisura in un susseguirsi di dinamiche da brivido, con la chitarra bluesy di Gary Duncan a tirare il groove del pezzo insieme alla possente sezione ritmica e alle esplosioni soliste di John Cipollina a donare momenti emotivamente unici, elettricità pura, fuzz e distorsioni inimmaginabili sino ad allora.

 

 

Sulla side 2 una iniziale Mona di oltre 7’, sempre dal repertorio di Bo Diddley, qui un po’ più legata alla versione originale e a seguire due songs di Duncan, Maiden Of The Cancer Moon e Calvary, quasi 20’ di pura psichedelia al confine con il rumorismo e la dissoluzione della forma rock, e a conclusione del disco Happy Trails, breve brano countryQuicksilver Messenger Service - Shady grove_front & western di Dale Evans registrato in studio, messo lì quasi a volere rasserenare l’ascoltatore, dopo l’uragano di suoni che lo ha travolto in precedenza. I QMS non raggiungeranno più questo livello di sublime arte rock nel prosieguo della loro storia: il disco è al numero 189 nella Top 500 del Rolling Stone dei migliori album della storia del rock. Dopo l’uscita del disco, Gary Duncan assillato dai quicksilvercipollinaproblemi con le droghe, lasciò la band, la sua ultima gig con i QMS fu quella del Capodanno 1969. Duncan fu sostituito dal prodigioso pianista Nicky Hopkins, celebre session man inglese collaboratore di Rolling Stones, Kinks, Beatles, Jeff Beck, Steve Miller Band e The Who. Con lui i QMS registrarono il loro terzo lp: "Shady Grove"(Capitol) al Wally Heider Studio nell’estate 69. Il disco segnò una svolta verso  un rock più tradizionale, con composizioni di Cipollina, Gravenites e Freiberg, non fu sul livello dei precedenti lavori, ma conteneva alcune eccellenti songs come l’omonima Shady Grove, Joseph's Coat, la jazzata Flute Song e la bluesata 3 o 4 Feet From Home, con un Cipollina da brivido e soprattutto l’ultimo brano, la lunga, pianistica Edward, the Mad Shirt Grinder a firma Hopkins, che non fece rimpiangere l’apporto compositivo di Gary Duncan.

 

IL RITORNO DEL FIGLIOL PRODIGO

 

quicksilvercipollina1Il quarto disco dei nostri vide il ritorno nella formazione di Dino Valenti, nel frattempo graziato e uscito di galera dopo 18 mesi di detenzione e un periodo di libertà vigilata e anche di Gary Duncan. Valenti ritornò ad essere la mente compositiva principale, il disco fu registrato alle Hawaii e prodotto da John Palladino, si intitolò "Just For Love" (Capitol), segnò una sostanziale similarità col precedente, con meno originalità e con un paio di song che divennero dei classici dei QMS: Fresh Air (fu un hit Quicksilver_Messenger_Service_-_Just_for_Loveradiofonico) e Cobra con uno scatenato Cipollina a tirare la carretta. Just For Love fu comunque il loro maggiore successo commerciale, raggiunse il numero 27 della USA LP Chart. Nella lunga session hawaiana del 1970 registrarono il materiale anche per il quinto lp "What About Me" (Capitol), prodotto ancora da John Palladino, che continuò sul clichè del precedente, con un rock tipicamente californiano, con le tastiere di Hopkins in grande evidenza e le chitarre di Cipollina e Duncan un po’ in secondo piano. Nel frattempo i QMS continuarono la loro attività dal vivo con successo, la dimensione live fu sempre loro molto congeniale, vennero registratiquicksilverwhataboutme molti nastri bootleg di quei concerti primi anni 70, ora disponibili in numerose cd-r legali, come il "Live at the Old Mill Valley Tavern" del 29 marzo 70 (uscito nel 2013) con l’armonicista blues James Cotton in Blues Jam # 1 e Blues Jam # 2.

 

Alla fine del 70 Cipollina lasciò la band per andare a formare i Copperhead con il vecchio amico Jim Murray, David Freiberg  finì in galera per possesso di stupefacenti e fu sostituito al basso da Mark Ryan, alle tastiere Mark Naftalin al posto di 220px-QuicksilverAlbumHopkin. I QMS registrarono il sesto lavoro: "Quicksilver" (Capitol), un album con delle buone ballate a firma Valenti e brani  rock più tirati come Play My Guitar e The Truth, un buon risultato ma a livello di vendite mancò in pieno l’ingresso nella top 100 degli album più venduti. La creatività furibonda e acida degli anni 60 si perse per strada e l’album seguente "Comin Thru" (Capitol 1972), che vide la novità dell’utilizzo di una brass section, fu un mezzo flop sotto tutti i punti di vista. Negli anni seguenti l’attività della band continuò a singhiozzo con l’inserimento di nuovi elementi, come il secondo batterista Harold Aceves, il bassista Roger Stanton e altri. Nel 1975, ormai i furori rivoluzionari della Summer of Love si erano spenti da tempo e il rock della West Coast era scivolato verso una commercialità FM che coinvolse un po’ tutti, tranne i Grateful Dead. David Freiberg di nuovo libero andò aquicksilversolidsilver quicksilvercominthrusuonare con i Jefferson Starship, ma poi i nostri si ritrovarono per un nuovo album: "Solid Silver" (Capitol) con la formazione originale, che ebbe la collaborazione di Hopkins alle tastiere, della vocalist Kathy Mc Donald e del pianista dei Jefferson Pete Sears. Abbastanza a sorpresa fu un disco discreto, con buone composizioni di Freiberg, Cipollina, Valenti e Duncan e una certa tendenza country rock, anche se il vento iconoclasta del punk incombente spinge la barca dove i QMS vennero fotografati per l’art work del disco, verso un oscuro mare in tempesta.

 

POST  QUICKSILVER

 

A questo seguì lo split definitivo dei QMS, John Cipollina suonò (dopo i Copperhead) con i Raven e con il fraterno amico Nick Gravenites, poi formò i Terry & The Pirates con Terry Dolan e Greg Douglass che produssero alcuni album interessanti, anche per l’etichetta italiana Wild Bunch legata al magazine rock Il Mucchio Selvaggio. Andò in tour con i gallesi Man con cui registrò al Winterland di San Francisco l’ottimo live "Maximum Darkness", suonò anchecopperhead con gli Zero, i Dinosaurs e con Merrell Funkhauser. Nell’80 fu con Rocky Sullivan nell’lp "Illegal Entry", interessante crossover tra rock tradizionale e punk. Il 2 dicembre 1979 avemmo la fortuna di vedere Cipollina dal vivo nel suo unico concerto italiano al terryPalalido di Milano, supportato da una band composta da Nick Gravenites, chitarra e voce, Roger Troy al basso e Marcus David alla batteria. Concerto memorabile concluso da una chilometrica Who Do You Love, con un Cipollina strepitoso e squisitamente freak; quella sera anche i punk più riottosi si inchinarono di fronte al suo sound multicolore e fantasioso. John Cipollina è scomparso nel 1989 per fibrosi cistica e conseguenti complicazioni polmonari a soli 45 anni; nel 1995 fu inserito nella Rock N’ Roll Hall Of Fame e per Rolling Stone è al 32° posto tra i 100 migliori chitarristi della storia del rock. Nicky Hopkins continuò nella sua carriera come musicista di studio, è scomparso nel 94, Dino Valenti che ebbe la malasorte di non essere presente nella fase migliore della band tra il 66 e il 69, morì sempre nel 1994 dopo uno sfortunato intervento chirurgico. Freiberg e Duncan hanno partecipato a varie resurrezioni dei QMS con vari nomi.

 

maidenGary Duncan’s Quicksilver, Quicksilver 96 e QMS, ritornati in vita per i 40 anni della Summer of Love, sono stati celebrati con un grande concerto al Golden Gate Park nel 2007. Hanno pubblicato vari cd nel corso degli anni 90 e 2000, partendo da "Peace By Piece" nel 1986.download (1) Molti eccellenti live sono stati commercializzati in questi anni, frutto del materiale registrato abbondantemente nei 60 e 70; negli anni 80 la scozzese Psyco Records pubblicò un doppio vinile intitolato "Maiden Of The Cancer Moon" con brani live anni 60 di eccellente qualità, nei 2000 molti cd postumi, ne citiamo uno tra i tanti, lo splendido doppio cd "Live At Fillmore June 7, 1968",  con la band al meglio della forma impegnata in un selvaggio concerto blues oriented, un lavoro caratterizzato anche da un buon livello di qualità sonora, nonostante l’età. Da segnalare il doppio ed ottimo CD "Unreleased Quicksilver: Lost Gold and Silver" (Collectors' Choice Music) uscito nel 2.000, contenente qsm70materiale live (1967-1968) e in studio mai pubblicato prima o raro, tra cui classici blues quali Smokestack Lighting, Back Door Man, Walkin' Blues e standard evergreen come Stand By me, Babe I'm Gonna Leave You, I Hear You Knockin' (It'sMI0001790636 Too Late). QMS una band fondamentale per il rock americano, che ha concentrato nei suoi primi due dischi il momento creativo più brillante e incisivo, poi le lusinghe del business e il reiterato consumo di droghe le fece perdere la rotta, con una restante produzione discografica su discreti livelli, che non fece più gridare al miracolo. Furono sempre una grande live band, la dimensione del concerto fu quella a loro più congeniale e il pubblico seppe sempre riconoscerlo.

Guido Sfondrini

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