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22 Dicembre 2012 ,

Jimmy Cliff REBIRTH

2012 - Trojan/Universal Music Enterprises

jimmycliffEcco un disco che, dalle nostre parti, è passato assolutamente inosservato. Sarà perchè il reggae è un po' passato di moda, sarà perchè il nome del vecchio Jimmy qui da noi non ha mai avuto gran risonanza, nonostante sia stato il vero protagonista dei primi successi della musica caraibica nel nostro continente, con la magnifica colonna sonora dell'epocale film “The Harder They Come”, di cui era anche il protagonista, e che conteneva pietre miliari del genere come You Can Get It If You Really Want e Many Rivers To Cross. Si sa, noi siamo provinciali e arriviamo sempre un po' in ritardo, così probabilmente Jimmy Cliff è stato cancellato dalla popolarità dei sempiterni Bob Marley e Peter Tosh ed è finito nel dimenticatoio. Bisogna dire che ci ha messo anche del suo, con una produzione abbastanza abbondante in quantità quanto carente in ispirazione e qualità. Amen, quindi?

 

Eh, no, stavolta la storia è a lieto fine: ho sbattuto contro questo disco navigando tra le webzines britanniche, tradizionalmente piuttosto interessate alla musica proveniente da Kingston e dintorni e, ragazzi, se amate lo ska, il reggae, il rock steady come me, non potete perdervelo. Si tratta davvero di una rinascita, come recita l'eloquente titolo, un disco folgorante per qualità dei pezzi e dei suoni, assolutamente “vintage”, come hanno voluto l'autore e il produttore, una vecchia conoscenza dei punkettari come me e, probabilmente, l'uomo più adatto a questo compito, tolto forse il povero Joe Strummer, che di Jimmy Cliff era amico e ammiratore: sto parlando del leader degli ottimi Rancid, Tim Armstrong. CiJimmy Cliff son dentro tredici pezzi e tutti suonano come se fossero stati registrati in un vecchio studio di Kingston nei buoni vecchi seventies, con quell'organetto, quelle sezioni di fiati, quei coretti che hanno fatto epoca.

 

Ci sono anche due cover, due pezzi strafamosi, guarda caso uno dei Clash, la meravigliosa Guns Of Brixton e uno dei Rancid, Ruby Soho, ambedue riveduti e corretti in salsa skank, certo meno cattivi, ma irresistibili nel loro andamento in levare. La scelta della prima, lodevolmente, ha molto a che vedere con le recenti rivolte per le strade di Brixton, a prova che il vecchio Jimmy non ha perso il contatto con una realtà che sembra tornare indietro invece che portarci verso il progresso sociale. Tra gli “originals” sfolgora la funkeggiante Outsider, roba da far ballare anche un grizzly appena svegliato dal letargo, lo ska da macchina del tempo di One More, in doppia versione (una meglio dell'altra!), la splendida Chidrens' Bread, puro reggae della massima qualità. Per me, fin d'ora, una grande (ri)scoperta, e uno dei dischi dell'anno.

 

Tracklist

  1. Bang
  2. World Upside Down
  3. One More
  4. Cry No More
  5. Children's Bread
  6. Guns Of Brixton
  7. Reggae Music
  8. Outsider
  9. Rebel Rebel

   10. Ruby Soho

   11. Blessed Love

   12. Ship Is Sailing

13. One More (Alternate Version)

 

Luca Sanna

Video

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