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15 Aprile 2013 ,

Il Rumore della Tregua LA GUARIGIONE E.P.

2013 - Autoproduzione

ilrumoredellatreguaIl Rumore Della Tregua, formazione in bilico tra rock e cantautorato della provincia di Milano, dà alle stampe il suo primo Ep, "La guarigione" (dopo un "Autarchia demo" del 2012), disco che oscilla tra echi del passato e rimandi al rock italiano contemporaneo. Le strutture della canzone italiana “alta” si fondono, infatti, con un suono potente, a tratti magniloquente, sostenuto da una rigorosa sezione ritmica, e cesellato da un sapiente uso dei fiati, che conferiscono ai pezzi un afflato quasi epico che ricorda molto da vicino certo cantautorato rock di metà anni Settanta, e che colora le canzoni di una triste atmosfera di malinconia urbana (si veda il pezzo d’apertura, Haiku, in cui i ghirigori del sax impreziosiscono davvero la canzone). I cinque pezzi che costituiscono l’Ep spaziano tra reminiscenze di cantautorato classico (Dalla, De Gregori, ma anche Piero Ciampi e Claudio Lolli) e spinte più attuali (Afterhours, Massimo Volume, ma anche il vintage pop dei Baustelle). Le atmosfere urbane e grigie dei testi e le sfumature decadenti della musica manifestano la volontà di suonare (forse un po’ furbescamente) fuori moda, rispetto alle attuali tendenze del nuovo cantautorato italiano, specie nelle sue declinazioni più hipster. Il fatto è ironicamente sottolineato anche dal “manifesto programmatico” allegato al disco, che annuncia prese di posizione del tipo “il rumore della tregua non scrive inni generazionali, non può morire giovane, perché è nato vecchio”; oppure il sottoscrivibile “il rumore della tregua ripudia l’ukulele e il glockenspiel come strumenti di risoluzione del cantautorato moderno”. Da questi cinque pezzi emerge una lucidità critica ben misurata nei confronti del cantautorato italiano contemporaneo, in bilico appunto tra il ripudio delle spinte modaiole e la consapevolezza di trovarsi di fronte ad un genere che ha già toccato il suo apice. L’attitudine della band riesce a districarsi tra le mille contraddizioni di una scelta difficile (e forse senza soluzione), e alla fine ne esce con un prodotto – nella sua brevità – onesto e che fa ben sperare.

 

Luca Verrelli

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