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8 Gennaio 2015 ,

Volumi Criminali FRAMMENTI D’ISTANTI

2014 - Vacation House / Soulcraft Recordings

Volumi Criminali FRAMMENTI D’ISTANTI Non si può certo dire che siano particolarmente prodighi di note, i Volumi Criminali: sfogliando il booklet del loro album scopriamo infatti che i testi sono di Pogo e Shuster e le musiche di Renna, Lu e Robbi, ma senza dettagli più precisi sulla formazione. Lasciamo quindi che parli la musica: ciò che impressiona, immediatamente, alla partenza del CD, è la compattezza granitica del suono delle chitarre; un muro inviolabile con un livello di compressione altissimo, sul quale un netto contrasto è generato dai piatti della batteria, invece mixati con frequenze acute particolarmente sfavillanti. Ottima produzione sonora globale, brillante, moderna e ben definita in ogni dettaglio.

 

Dovendo descrivere il sound dei Volumi Criminali la prima definizione che sorge alla mente è “i Rage Against the Machine italiani”, complice la voce estremamente simile a quella di Zach de la Rocha. Gli ingredienti sono quelli: testi politici che denunciano disagio sociale, malessere e desiderio di lotta, rap di quello “cattivo” (e se vi state chiedendo quale sia il “rap buono” diciamo che qui non si sta certo parlando della robetta per liceali innamorate che passa su Mtv) e un perfetto amalgama sonoro tra sonorità post-metal, irruenza punk e ritmiche permeate dell’eclettismo dell’hardcore. Con la differenza fondamentale, rispetto ai RATM, che le liriche sono in italiano, e arrivano chiare e dirette all’ascoltatore. E risulta persino divertente trovare, tra i titoli, una cover dei CCCP Fedeli alla linea (esatto, proprio quelli di Ferretti e Zamboni), la famosissima Forma e sostanza, talmente stravolta, sì, proprio nella forma, ma non nella sostanza (intesa come contenuto) da diventare, in tutto e per tutto, un brano dei Volumi Criminali.

 

Concludendo: quando i 25 minuti di un EP scorrono così velocemente da far desiderare all’ascoltatore di avere un full-length tra le mani, vuol dire che il risultato è raggiunto; i brani, nei riff e nelle costruzioni, sono tutti azzeccati, i testi coinvolgono, la tecnica esecutiva è altissima e la produzione sonora superba. Pogo, Shuster, Renna, Lu e Robbi hanno qualcosa da dire e sanno come farlo. Per concludere, un plauso anche al libretto, con un taglio da “fumetto noir” che, a chi ha vissuto gli anni ’80 più legati al punk e alla new-wave, non potrà non ricordare l’estetica dell’ormai leggendario “Frigidaire”.

 

Alberto Sgarlato

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