Migliora leggibilitàStampa
12 Dicembre 2013 , ,

The Underground Youth 10 Novembre 2013, Taranto, Circolo Arci Gabba Gabba


underground youthDavvero una gran bella serata quella tenutasi domenica 10 novembre al Circolo ARCI Gabba Gabba Rock di Taranto. Innanzitutto c’è da complimentarsi con la nuova organizzazione del circolo, che ha totalmente ristrutturato la sala-concerto, con una nuova postazione per fonico e dj decisamente più ”strategica” al fine di ottenere un sound migliore dal palco, un impianto che finalmente suona bene rispetto a quello della stagione 2010-2011, camerini per gli artisti, quindi tutto è ben attrezzato e questo locale nulla ha da invidiare a strutture presenti in altre città del centro-nord Italia. La politica dei prezzi è accessibilissima sia per il cibo che per i drink e soprattutto il prezzo di ingresso ai concerti non supera mai le 5 euro, permettendo ai giovani, in questi tempi di crisi economica, di potersi spostare per assistere a concerti tipo questo, il cui prezzo era di sole 3 euro!!! Ottimo il dj set prima e dopo il concerto, di quelli che non si sentono troppo spesso in giro, tra post-punk, new wave e shoegaze fatto con gusto. Ovviamente il piatto forte è stato il concerto degli Underground Youth, band di cui si inizia a parlare veramente tanto e su cui l’aspettativa era alta.

 

The Underground Youth nasce come una one-man band di Manchester gestita dal giovane polistrumentista Craig Dyer agli inizi del 2008 e si espande alla fine del 2011 in una band vera e propria grazie all’inserimento della bellissima percussionista russa Olya (con uno stile molto vicino a quello di Maureen Tucker dei Velvet Underground, non molto tecnica, suonando da meno di due anni, ma sicuramente energica e precisa), pubblicando sino ad oggi ben 2 album, un 7”e un EP in vinile (tutti sull’etichetta londinese Fuzz Club Records) e diversi demo. E' già la seconda band della Fuzz Club che noi di Distorsioni abbiamounderground youth modo di ascoltare dal vivo (oltre che su disco) e c’è da sottolineare che fino ad ora questa nuova label non ha sbagliato un colpo! E' una delle etichette di riferimento della scena nu psych europea sull'asse Londra-Berlino. Di sicuro sentiremo ancora parlar tanto nei prossimi anni di band quali The Third Sound o appunto The Underground Youth, a seguito della decadenza di tutta la scena indie e post-punk revival degli anni 2000 (gli Editors e gli Interpol sono ad esempio ormai morti, i White Lies e poche altre band continuano ancora a sfornare buoni prodotti in questo settore). Se i Third Sound (visti al Korova di Trani) erano musicisti più rodati, questi The Underground Youth (nella persona di Craig Dyer) hanno la capacità di scrivere canzoni e di arrangiarle in modo personale e convincente.

 

E' stato strabiliante assistere al concerto di una band con circa una trentina di concerti alle spalle (di cui solo undici in promozione al disco nuovo “The Perfect Enemy For God”) e soli venti mesi di attività live alle spalle suonare così bene e in maniera così convincente, surclassando molte band italiane che si rompono lo schiena da anni su queste sonorità a underground youth cavallo tra l'indie rock, il post-punk revival e lo shoegaze revival. Se consideriamo anche il fatto che i due nuovi turnisti per i live, David Mapson Jr (alla seconda chitarra) e Mark Kendrik (al basso), sono entrati nella band tre giorni prima del primo show in Italia, allora possiamo davvero dire che si tratta di un miracolo tutto britannico, come d’altro canto accade ormai da decadi, se ci soffermiamo un attimo a pensarci su. Non solo la performance di The Underground Youth ci ha convinti appieno, ma si può serenamente affermare che è una delle migliori band emergenti ascoltate dal vivo in questi ultimi quattro anni, una band maturata velocemente, addirittura nel giro di pochissimi mesi, una carriera in ascesa rapidissima.

 

 

The Underground Youth Story

 

Concludiamo questo report con una veloce carrellata di informazioni di difficile reperibilità sulla breve storia della band di Manchester. All’inizio del 2008 Craig Dyer inizia a registrare le sue prime canzoni in totale solitudine nella sua stanza.

Nel luglio del 2011 esce il quinto demo/album "Delirium" (cinque demo in tre anni e mezzo è una mole esagerata di lavoro!) e nell'ottobre 2011 altre quattro canzoni nuove finiscono nell'EP digitale "Low Slow Needle". Nel dicembre 2011 il progetto viene scritturato dalla neonata Fuzz Club Records. A questo punto Craig Dyer sente l'esigenza di portare dal vivo il materiale di album ed EP, entrambi prossimi alla ristampa in vinile su Fuzz Club Records. Subentrano quindi nella band Tom Joseph alla seconda chitarra e dopo la ricerca di un batterista convincente, Olya (la moglie di Craig) si cimenta alle percussioni. Nel marzo del 2012 gli Underground Youth tengono il primo concerto in un pub di Londra. La line-up è scarnissima voce, due chitarre, due tamburi.

Il 2 aprile del 2012 esce finalmente in vinile l'album "Delirium", che è anche il primo LP pubblicato dalla Fuzz Club (dopo la doppia compilation in vinile "The Reverb Conspiracy").

Tra aprile e luglio 2012 si tengono le prime date in Inghilterra in posti abbastanza piccoli.
Nell’ottobre del 2012 parte il loro primo mini-tour in Grecia, sono le loro prime date al di fuori dell’Inghilterra.
underground youthNel novembre del 2012 esce in vinile l'EP "Low Slow Needle" e suonano per la prima volta in Svizzera e Portogallo.
Nel dicembre del 2012 inizia il loro primo tour europeo che li vede suonare in Danimarca, Germania e Francia
Nel gennaio del 2013 suonano per la prima volta in Scozia.
Nel marzo del 2013, dopo soli 15 mesi di attività come band, si esibiscono al famoso Victoria Venue di Londra insieme ai Dead Rabbits, un’altra band poi scritturata dalla Fuzz Club.
Il 2 agosto 2013 esce il secondo album “The Perfect Enemy For God”  preceduto dal singolo Rodion / The Perfect Enemy.
Tra agosto e novembre 2013 la band tiene il secondo tour europeo in paesi quali Svizzera, Germania, Danimarca, Inghilterra, Russia e Italia (nel nostro paese le date sono addirittura dieci).

Noi di Distorsioni ci sentiamo di scommettere sul futuro di questa promettente band, se avrete modo di vederli dal vivo o di acquistare un loro album, fatelo senza troppe incertezze.

 

Diego Loporcaro

Video

Inizio pagina