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Eleventh Dream Day WORKS FOR TOMORROW

2015 - Thrill Jockey Records
[Uscita: 24/07/2015]

Stati Uniti   #consigliatodadistorsioni    

   

eddcoverA quattro anni di distanza da “Riot Now!”, gli Eleventh Dream Day rompono il silenzio discografico, nonostante l'intensa attività live, con “Works For Tomorrow”, album registrato e missato da Mark Greenberg a “The Loft”, lo studio dei Wilco presso cui ha registrato anche Mavis Staples, Low, Andrew Bird, So Percussion e Glen Hansard. Il fatto che la band di Chicago abbia scelto proprio lo studio dei Wilco la dice lunga sul tiro complessivo dell'album, incentrato su una sorta di Americana obliqua, con derive paisley underground, tonalità noise e con un approccio chitarristico in cui è possibile ravvisare semi dei Television, ma anche di Neil Young e Sonic Youth. Proprio con questi ultimi Works For Tomorrow condivide quella stessa attitudine che è rintracciabile in “Murray Street”, riconducibile alle sue spinte di moderato avanguardismo sonoro le cui frequenti deviazioni spezzano ogni prevedibile linearità dei brani. In Works For Tomorrow è centrale l'uso delle chitarre, grazie al taglio molto americano nella produzione del suono che le colloca avanti rispetto alla batteria. E poi ci sono loro, gli inossidabili Rick Rizzo e la consorte Janet Beveridge Bean a cui si aggiungono Douglas McCombs, Mark Greenberg ed il nuovo innesto del chitarrista James Elkington che ha apportato un dinamico interplay con i fraseggi di Rizzo. 

 

Le canzoni del nuovo lavoro sono state affinate nelle varie serate in cui la band ha suonato al The Hideout Club di Chicago e sono tutte di ottimo livello, tranne qualche lieve caduta di intensità nella parte centrale del disco. Si può dire che l'album riporta i eedNostri ai livelli di eccellenza degli anni passati ma con una tensione che evita qualsiasi stagnante autocelebrazione, perché gli Eleventh Dream Day suonano musica autentica che guarda al futuro. La tracklist è caratterizzata da una grande varietà di toni: nell'iniziale Vanishing Point il cantato di Janet Beveridge Bean si pone a metà tra i torbidi sdilinquimenti di PJ Harvey e la rabbia punk di Kim Gordon, mentre con la successiva title track le chitarre di Rizzo e Elkington diventano mastodontiche, per non parlare della botta micidiale di Cheap Gasoline in cui batteria e chitarre assestano un pugno nello eed1stomaco che toglie il fiato. Dopo la tempesta elettrica di brani come Go Tell It e People's History, a metà tra REM e Pixies, The Unknowing riporta alla calma seguendo i sentieri della stessa malinconia desertica cantata dai Walkabouts, così come Deep Lakes la cui paternità potrebbe essere rivendicata da Jeff Tweedy. Works For Tomorrow è un disco rock di grande spessore che rimane nelle orecchie per la sua capacità di stratificare suggestioni, e che inocula nel cuore la nostalgia di tutte quelle cose in cui crediamo di ritrovare frammenti di noi stessi o di un viaggio ancora da fare.

 

Voto: 7.5/10
Giuseppe Rapisarda

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