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26 Agosto 2012 , ,

Desiderii Marginis Procession

2012 - Cyclic Law
[Uscita: 18 /06/2012]

Desiderii-Marginis_ProcessionJohan Levin, per chi non lo conoscesse, é un compositore svedese mente ed anima del progetto Desiderii Marginis, sulla scena underground europea dal 1993: per chi apprezza le catalogazioni, suona un dark ambient melodioso con contaminazioni industrial caratterizzato da suoni sintetici, minimali, algidi ed eterei impreziositi da suggestivi stacchi di fiati ed archi, pianoforti, dulcimer e chitarre. Il suo é un sound apparentemente essenziale, statico quasi sospeso, tra le cui pieghe peró é possibile cogliere complessità e bellezza. Come un'opera astratta la poesia di Desiderii Marginis é nel dettaglio. Johan Levin ci racconta di un mondo senza speranza dove il dramma é sua linfa vitale, ed egli come un infausto fotografo é maestro nel cogliere l'attimo appena dopo la tragedia quando la sofferenza, la disperazione, lo smarrimento e lo sgomento sono al culmine.

 

Johan Levin ritrae frammenti di una tragica realtà declinata in una cinerea scala monocromatica di grigi; i suoi sono scenari post apocalittici dove l'uomo, travolto e sconfitto da un'immaginaria guerra nucleare o da una devastante catastrofe ambientale piuttosto che da una terribile epidemia, prende coscienza quasi incredulo ed attonito della sua gracile parzialità. É l'ineluttabile che prevale sulla ragione umana. Desiderii Marginis dopo anni sotto l'egida della Cold Meat Industry con questo ottavo capitolo entra nell'orbita dell'etichetta canadese Cyclic Law. Procession” rappresenta un ritorno alle origini con sonorità dark ambient strumentali, oscure ed intimiste quasi del tutto spogliate di basi ritmiche, sulla scia di altri maestri del genere come Raison d'être, Atrium Carceri, Sephiroth e Lustmord. Sonorità che emanano un senso di angoscia profuso ma rispetto agli altri suoi lavori vi ritroveremo celato anche un evanescente senso di speranza. Come Ruin and Rapture é l'istante della distruzione e del dolore estatico, é la materializzazione sonora della sofferenza e ne sarete totalmente immersi, sospesi tra sonorità droniche e lunghi ed angoscianti lamenti.

 


desiderii-marginis-Land of Strangers
 é un trip verso lande desolate, con echi polverosi trasportati dal vento e fiati delicati giunti da angoli remoti che si conglobano per poi sfumare gradatamente fino al silenzio; con Her Name is Poverty verrete proiettati in una dimensione di miseria e disperazione con cedevoli e tristi archi ricamati su pattern ipnotici ed eterei che si amalgamano a flebili campionamenti di chitarre. Silent Messenger é la rivelazione, con i suoi accenni di fiati grevi che si intrecciano a lontani echi industriali ed evolvono in brevi ed intensi momenti sinfonici, delicata e disperata al tempo stesso; con In Brightness sarete avvolti da divina brillanza, tenui rintocchi e lontani stridii industriali si insinuano su un mantra dronico, che vi avvolgerà gradualmente fino ad accecarvi con la sua energia sonica. Here's to the Future rappresenta la presa di coscienza dopo la distruzione e la speranza nel futuro con i suoi loop celestiali in contrasto ad oscuri synth dai suoni dilatati.

 

Adrift é lo smarrimento, la frustrazione, un momento denso di angoscia con un background di suoni sinistri, minimali ed atmosfere siderali su cui si tessono le note discrete di un pietoso pianoforte. L'album si chiude con l'omonima Procession fortemente evocativa dalle atmosfere solenni, religiose e sacrali con il tempo scandito da un mesto battito e da miti note di archi e fiati che diffondono nell'aria una speranzosa tristezza; è una toccante Via Crucis nella dimensione pregna di dolore di Desiderii Marginis, un percorso impervio su rovi spinosi su cui proseguire sommessi il nostro cammino nella vana ricerca di risposte e di speranze. Procession é riservato a chi è affascinato dalle atmosfere cupe e decadenti e necessita di un ascolto intimo, meglio se in cuffia, per poterne cogliere tutti i dettagli più nascosti; può rappresentare anche l'occasione per poter dialogare con la parte più viscerale ed oscura della propria anima perché ‘Il lato irrazionale dell'uomo é interessante, ma come tutto ciò che é irrazionale é difficile da esplorare...’ (Johan Levin).

 

Ivan Tarricone

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