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1 Dicembre 2012 , ,

Bad Brains INTO THE FUTURE

2012 - Megaforce
[Uscita: 20/11/2012]

BAD BRAINS – Into The Future Megaforce  C’è stato un periodo, più o meno a metà degli anni ottanta, in cui il metal si era imbastardito come mai prima di allora. Un bell’impulso al fiorire di una scena il cui imperativo era mischiare il più possibile generi distanti tra loro lo dettero i Bad Brains, autori delle pietre miliari "Rock For Lights" e "I Against I", album dove vennero fusi insieme senza vergogna Hendrix, Buzzcocks, Marley e Funkadelic . Nati come band hardcore i Bad Brains ebbero appunto la felice intuizione di affiancare il tipico impeto hardcore-punk degli esordi ai tempi in levare del reggae, la profondità dei bassi dub alla precisione e potenza ritmica tipica del metal. Stile che prese piede piuttosto velocemente, tanto che per qualche tempo in giro non si sentiva altro che un continuo slappare di bassi in apparente contrasto con gli stop & go tipici della ritmica hardcore, inserti rappati  e chitarrazze distorte ma funkissime. Insomma, un bel casino in cui sguazzarono per un po’ di tempo i vari Faith No More, Living Colours, Suicidial Tendencies, Fishbone  e Red Hot Chili Peppers, campioni dell’allora cosiddetto crossover.

 

Gli ingredienti di cui sopra si ritrovano praticamente intatti in questo nuovo album dei Bad Brains che arriva a circa trent’ anni  dall’esordio (accidenti) e a cinque dal penultimo “Build a Nation”. Per forza di cose parte della cattiveria e dell’urgenza dei bei tempi si è un po’ affievolita ma per fortuna non si può dire altrettanto della qualità della scrittura e delle esecuzioni, opera della formazione originale capitanata da H.R. alla voce e Dr.Know alle chitarre. Se è naturale parlare più di mestiere che di reale ispirazione, bisogna ammettere che quest’ultima spesso non manca come dimostrano la tosta Come Down oppure l’iniziale Into the Future che strizza l’occhio a soluzioni leggermente più pop, e le immersioni nelle profondità  psycho-dub di RubaDub Love. Risaltano ancora la potente e veloce Youth of Today e la fierezza dei due brevi assalti hardcore (attorno al minuto e trenta l’uno) della sequenza  Yes I e Suck Sess, dagli schemi forse un po’ datati ma proposti con verosimile sincerità e onestà d’intenti.  Sincerità ancora più evidente nella conclusiva MCA Dub dedicata al geniale fondatore dei Beastie Boys Adam Yauch, loro recente produttore, grande estimatore e indimenticato amico, scomparso prematuramente quest’ anno.

 

Roberto Remondino

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