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25 Maggio 2013 ,

Mauro Ermanno Giovanardi e Sinfonico Honolulu Maledetto colui che è solo

2013 - SAM/Audioglobe
[Uscita: 21/05/2013]

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# CONSIGLIATO DA DISTORSIONI

 

Mauro Ermanno Giovanardi è uno di quegli artisti a cui si può riconoscere una sicura coerenza nell’aver sempre voluto fare ciò che più gli interessa a dispetto della possibilità di acquisire o meno una maggiore popolarità. Così, come all’apice della storia La Crus, Joe ha deciso di intraprendere la carriera solista per dare maggior sfogo espressivo alla sua passione per la musica degli anni ’60 e ’70, oggi, con un disco nuovo praticamente pronto, ha deciso di congelarlo momentaneamente per dare libero spazio alla possibilità di una collaborazione con l’orchestra livornese dei Sinfonico Honolulu, l’unica orchestra italiana di Ukulele con la quale la collaborazione era nata ad inizio dello scorso anno, quasi in maniera casuale. Ma visto che spesso dagli incontri casuali nascono le cose migliori, ecco vedere la luce un disco che vede tre inediti di indiscutibile bellezza, tre rielaborazioni di canzoni della sua carriera solista che come La Crus e ben sei cover. Come dice il titolo, Giovanardi non teme la possibilità di collaborazioni che magari potrebbero oscurarne la visibilità e così, come in passato ci sono state Patty Pravo, Carmen Consoli e Nina Zilli.

 

Qui troviamo la voce di Nada che nella cover di Livorno di Piero Ciampi contribuisce a creare con Joe una magica atmosfera da telefoni bianchi anni ’70 in un’ideale perfetta colonna sonora per un film con Mastroianni. L’atmosfera generale del disco è di una leggerezza che aleggia un po’ ovunque, anche grazie alle sonorità portate da strumenti come ukulele, marimba e theremin che contribuiscono così a trasformare la Storiamauro ermanno giovanardi d’amore di Celentano in una festa balcanica in pieno stile Goran Bregovic, oppure ci accompagnano nella cavalcata epicamente Morriconiana di (I Buoni I Brutti E I Cattivi) Nel Ghetto  di Alberto Radius. I tre inediti si distinguono per la classe degli arrangiamenti ma sempre capaci di rimanere funzionali alla visione d’insieme del lavoro, e così la sinuosa Accarezzami Musica e la toccante, nelle liriche, Solo e col sole in faccia, si sposano con la maggiore solarità della nuova versione di Come ogni volta, solarità che ritroviamo sottolineata dai fiati in Un cuore a nudo. Le versioni di Non è l'amore che va via e Ho visto Nina volare (rispettivamente in origine di Capossela e De Andrè) sembrano fatte appositamente per far risaltare la voce calda ed intensa di Giovanardi che riesce a riempirle di nuove e più profonde sfumature.

 

L’ultimo inedito, Anche se non lo sai, ci riporta alle atmosfere anni ’60 che culminano con l’ironia della versione di Noi duri di Fred Buscaglione, confermando così la generale sensazione di leggerezza e sobrietà, resa con gran classe per tutta la durata dell’album. Se all’estero (e nell’ultimo periodo anche da noi) si sta cavalcando l’onda di quello che viene chiamato indie-folk, con gruppi come Mumford & Sons, Noah & The Whale, giovanardiLumineers, Stornoway e Beirut (quest’ultimo tra i meno conosciuti dalle nostre parti, ma che più mi è venuto a paragone in vari passaggi di questo disco), che altro non fanno che riproporre in maniera moderna una riscoperta delle loro radici, forse varrebbe la pena di fare lo stesso da noi, dandoci la possibilità di riscoprire non in maniera revivalista certi autori della nostra storia musicale, vestendoli di nuovi abiti, capaci di renderne i colori nascosti visibili alla luce. In questo, Giovanardi si è sempre dimostrato un abile artigiano, creatore di atmosfere poetiche e emozionali sin dagli inizi con i Carnival of Fools e con il cantato in inglese, piuttosto che con l’esperienza con i La Crus prima e da solista oggi.

 

Voto: 7.5/10
Ubaldo Tarantino

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