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24 Gennaio 2021 ,

Mary Halvorson's Code Girl Artlessly Falling

2020 - Firehouse 12 Records
[Uscita: 30/10/2020]

Come avranno senz'altro notato i nostri lettori, Distorsioni ha sempre un occhio di riguardo per le musiciste donne. Stavolta è il turno di un talento proveniente del mondo del jazz e dell'avanguardia, la chitarrista Mary Halvorson. Nel suo gruppo altre due presenze femminili: la cantante Amirtha Kidambi e la sassofonista Maria Grand, più tre maschietti, il bassista Michael Formanek, il batterista Thomas Fujivara e, in questo nuovo disco “Artlessly Falling”, il trombettista Adam O'Farril, a cui tocca il difficile compito di sostituire Ambrose Akinmusire, riuscendoci ottimamente. Infine un ospite straordinario: nientemeno che il magnifico Robert Wyatt, ufficialmente ritiratosi dalle scene, ma che qui ci regala la sua voce angelica in tre brani. L'uso della voce porta una nota pop nella musica del gruppo, specialmente quando canta Wyatt, che ci porge melodie fragili che sembrano sempre sul punto di spezzarsi. Il suo stile vocale, come del resto quello di Amirtha Kidambi, che crea atmosfere molto simili, si armonizza molto bene con l'uso che fa la Halvorson della chitarra, quasi sempre suonata senza effetti, con un continuo lavoro di contrappunto. Riff e assoli sono forniti dai due fiati, due musicisti di grande eleganza. Notevole l'interplay dei due ritmi: esemplare in tal senso l'iniziale Lemon Trees, che dopo una soave partenza affidata alla voce di Bob e al bell'assolo di tromba, esplode in un intricata poliritmia. Wyatt canta in altri due brani, Walls And Roses e Bigger Flames, i più vicini al concetto di canzone, nella prima la Halvorson suona anche qualche passaggio col distorsore e un paio di brevi fraseggi che fanno pensare allo stile di Robert Fripp. I brani cantati dalla Kidambi sono invece più legati alla tradizione afroamericana, come l'attacco free sulle orme di Abbey Lincoln di Last Minute Smears, che poi però riprende temi melodici nei soli e nei riff dei fiati, molto soul. Anche la malinconia del blues, seppur non con la classica struttura in dodici battute appare nel disco, nella lunga ballata Mexican War Street e nella conclusiva Artlessly Falling. Chi rimpiange le stagioni più avventurose del jazz, del rock e dei loro possibili incontri, pensiamo a certi lavori di Carla Bley, amerà questo disco.

Voto: 8/10
Alfredo Sgarlato

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