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17 Giugno 2014 , ,

Bis DAPA PANIK ETCETERA

2014 - Do Yourself In Records/Goodfellas
[Uscita: 05/05/2014]

bisHanno svolto un’intensa attività discografica gli scozzesi Bis, soprattutto fra il 1995 e l’inizio del nuovo millennio, pubblicando su prestigiose etichette indie, come la spagnola Acuarela, la Chemikal Underground, la K Recordse la GrandRoyal, diversi 7”e tre album. Non sempre accompagnata dal successo, soprattutto in patria, malgrado fossero stati annunciati come l’ennesima ‘next big thing’ dalla stampa britannica, la band ha invece goduto di grande popolarità soprattutto in Giappone, ma dopo la pubblicazione nel 2001 di “Return To Central” i tre membri della band si sono dedicati prevalentemente ad altri progetti musicali paralleli. Adesso ritornano con questo “Data Panik Etcetera” che però non è esattamente il loro nuovo disco, che è annunciato prossimamente, ma una raccolta di tracce, in gran arte inedite, registrate fra il 2004 e il 2006 quando al trio originale, Steven Clark (Sci-Fi Steven), John Clark (John Disco) e Amanda MacKinnon (Manda Rin), si  aggiunsero il bassista Stuart Memo e il batterista Graham Christie pubblicando dei singoli e dando concerti col nome di Data Panik.

 

La formula è quello di un suono di matrice punk, come denuncia l’estetica della cover del disco, su cui si innestano techno, elettronica e passione per la fantascienza e i manga giapponesi, qualcuno l’ha definita punktronica. Musica adatta a scatenati rave party, dove la monotonia martellante dei ritmi impressi alle canzoni trova buon riscontro nell’estasi alcolica, e non solo, dei partecipanti, ma francamente noiosa e scontata da ascoltarsi nel proprio impianto casalingo. Le tracce mancano di alcuna emozione, aride nel ripetere una formula con spietata caparbietà. Anche rispetto ad altri progetti simili il disco dei Bis manca della sensualità insinuante e sottile di tanta disco music: fa venir voglia di pogare violentemente e lanciare bottiglie di birra sulla folla anziché corteggiare il partner, né c’è la furia funky di band come LCD Soundsystem. Si salvano la prima traccia Control The Radical con un buon riff di chitarra punk e un ritmo non banale, Cubis (I Love You) per il riuscito gioco fra chitarra ed elettronica e per il frenetico duetto fra voce maschile e femminile, e Minimum Wage dal coro sbarazzino e vaghe reminiscenze no wave. A questo punto il gioco di parole è fin troppo scontato, no grazie, niente bis.

 

Voto: 4.5/10
Ignazio Gulotta

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