Rhyton + Decimus 22 Marzo 2013, Birrificio La Cruda, Milano
Nonostante il delirio in cui versa Milano quando c’è un qualsiasi sciopero dei mezzi pubblici, arrivo con un certo anticipo al locale dove suoneranno i Rhyton, gruppo di Brooklyn di stampo space-rock con influenze blues, country e kraut-rock in compagnia del progetto minimal electro di Pat Murano a nome Decimus. Incontro i ragazzi prima per una breve chiacchierata e si dimostrano subito disponibili e molto simpatici. Sono quasi le 23 quando i Rhyton davanti ad uno sparuto pubblico un pò arrivato per caso, un pò a fronte di una voluta ricerca, iniziano il loro set fatto di improvvisazioni sonore che spaziano dal blues distorto allo space rock più psichedelico. Una struttura base, chitarra, basso, batteria, pochi effetti e volumi non eccessivi per una quarantina di minuti di musica in cui non badare a scalette, a testi, a dove inizia cosa e finisce cosa, ma semplicemente lasciarsi ammaliare dalla bravura dei musicisti e dal loro trasporto fatto di una improvvisazione che li porta ad eseguire una lunghissima jam-session divisa in quattro sezioni piuttosto che un concerto vero e proprio.
Dave Shuford disegna ritmiche ancestrali con la sua chitarra mentre Jimy Seitang imprime un beat cadenzato e ossessivo con il suo basso e Rob si lancia spesso in evoluzioni di stampo jazz con una batteria tanto essenziale quanto efficace nell’imprimere quelle sferzate sonore a rendere quasi più terrena un’esperienza altrimenti quasi eterea, che riporta agli anni ’70 e a quel prog tanto noto da noi. Il contatto con la band, grazie anche alla struttura del piccolo locale, è davvero particolare, puoi passargli accanto mentre suonano, averli ad un metro di distanza da te ed al tuo stesso livello. Terminato il loro set e smontata rapidamente la strumentazione necessaria, fanno spazio al set di Pat Morano/Decimus autore anche lui di una quarantina di minuti di elettronica campionata, suoni distorti a cavallo tra l’electro industrial, la minimal ed altre correnti di derivazione elettronica per un live che ti lascia in assoluto silenzio, anche se in maniera totalmente diversa dai Rhyton.
Non è elettronica per ballare quella di Decimus, quanto piuttosto per viaggiare dentro se stessi , e questo in qualche modo è un punto di contatto con la musica della band di Brooklyn. E’ l’una: dopo un’altra birra e le ultime chiacchiere con i ragazzi e gli organizzatori del concerto, penso che no, non diventeranno famosi i Rhyton o Decimus, ma la loro attitudine a voler fare ciò che più gli piace in maniera semplice e diretta mi porta a volerli ringraziare per questo e per il piacere del loro ascolto. Prima di andare Jimy, il bassista, mi passa il suo disco solista, mi chiede di ascoltarlo, fargli sapere cosa ne penso, e mi dice che probabilmente ad Ottobre ripasserà dall’Italia: mi dà appuntamento per allora e viste le emozioni della serata, può stare sicuro che ci sarò!