Fabrizio Galvagni DANTE E L’ARMONIA DELLE SFERE. LA COMMEDIA, IL ROCK PROGRESSIVO E ALTRI PERCORSI
‘Il rock progressivo anche se figlio del Sessantotto e della contestazione giovanile … non seguì una rottura radicale con la tradizione culturale dell’Ottocento, ma espresse piuttosto il desiderio di appropriarsene secondo una prospettiva nuova e più autentica. Fu quindi una delle esperienze attraverso cui le generazioni nate nel dopoguerra, di fronte a una società che stava rapidamente cambiando rivendicarono il diritto a “metabolizzare” i valori universali della cultura attraverso linguaggi liberi e nuovi’. E’ questa la tesi, condivisibile, di fondo del testo che Fabrizio Galvagni ha dedicato all’influsso di Dante nella musica dell’ultimo secolo e in particolare nel progressive. I giovani musicisti ribelli che diedero vita a quel fenomeno vario e composito che va sotto il nome di ‘prog’, trovarono in Dante, e nella grande letteratura e musica del passato, la via per riappropriarsi di una tradizione culturale che volevano svecchiare e liberare dalla muffa dell’ approccio scolastico, delle accademie, della cultura dominante.
A Dante si rivolgono i Trip di “Caronte”, i Metamorfosi di “Inferno”, i New Trolls in “Ut”, i Nuova Era, per non citare che i più famosi, il gran fiorentino offriva grandi personaggi e storie di intensa drammaticità, temi profondi e universali, atmosfere ora cupe ora celestiali in grado di ispirare le musiche, uno straordinario ritmo metrico dei versi che non poteva non attirare musicisti in cerca di una tradizione culturale a cui rivolgersi e da rinnovare. Il libro nasce da un’attività didattica che Galvagni, insegnante di italiano e storia presso un liceo scientifico di Salò, ha svolto insieme ai suoi studenti per mettere in luce l’attualità della Commedia e come essa possa essere in grado di parlare anche a noi contemporanei: ma niente paura non c’è “didattichese” nel libro, ma un percorso di indagine in buona parte inedito e originale che, oltre a mostrare le competenze dell’autore sia in ambito dantesco che musicale, approfondisce anche l’aspetto dei testi, delle loro influenze letterarie, del loro valore e capacità espressiva che non furono certo aspetti secondari nell’ambito del prog.
Se buona parte del volume è dedicata al prog, non soltanto quello delle origini, ma fino ai nostri giorni, altri capitoli sono dedicati a Dante e la musica d’autore, il jazz, la musica colta contemporanea, il metal, l’elettronica e perfino il rap. Completano il volume due brevi interventi di Daniele Nuti sulla nascita di “Caronte” dei Trip e di Angelo Croce sulle radici colte del prog, i testi di alcune delle canzoni citate, l’elenco dei musicisti di tradizione colta che si sono ispirati a Dante e, utilissimi, l’indice dei dischi citati e quello dei nomi. Accluso al libro un cd antologico di buon livello contenente 10 brani, divisi per cantiche, curato da Marco Bernardi e Matthias Scheller, con musicisti provenienti da ogni angolo del mondo, dai nostri Metamorfosi e Nuova Era ai russi Little Tragedies agli argentini Jimetes Negros. Una curiosità. Alla fine di ogni capitolo è presente una breve sintesi in lingua inglese, forse si pensa a una penetrazione nel mercato estero. Un’operazione culturale davvero stimolante e riuscita quella sposata da VOLOlibero.
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