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3 Aprile 2017 ,

Orchestra Baobab TRIBUTE TO NDIOUGA DIENG

2017 - World Circuit Records
[Uscita: 31/03/2017]

Senegal

 

E' una storia lunghissima e travagliata quella della band senegalese Orchestra Baobab, uno dei nome storici della musica dell'Africa Occidentale, una vicenda iniziata nel lontano 1970 e che ha visto numerosi cambi di formazione, avvicendamenti, successi, collaborazioni, interruzioni e riprese dell'attività, ma anche eventi tragici, il primo nel 1974 con la morte in un incidente d'auto del cantante Laye Mboup che verrà sosituito proprio da Ndiouga Dieng che militerà nell'Orchestra Baobab fino alla sua morte avvenuta l'anno passato. Dalla loro reunion avvenuta nel 2001 dopo quindici anni di assenza, questo è il terzo album in studio e presenta alcune rilevanti novità nella formazione: per la prima volta entra nell'orchestra un suonatore di kora, Abdoulaye Cissoko, e alla sezione fiati si aggiunge il trombone di Wilfried Zinzou. Ma lo stile rimane quello che ha reso famosa in questi decenni l'Orchestra Baobab, la sintesi fra i suoni dell'Africa occidentale con quelli tropicali del son cubano.

 

Dall'Orchestra Baobab infatti non c'è da aspettarsi grandi innovazioni o nuove contaminazioni come quelle che hanno dato vita alla fiammeggiante musica dei Mbongwana Stars o dei Konono n° 1 o quelle sperimentate dai musiscisti dell'area sahariana che contaminano il loro blues con l'elettricità del rock. Qui la musica scorre classicamente danzabile con quella sensualità indolente e infettiva titpica dell'umidiccia aria dei Tropici. Birra, zanzare, sudore sono il condimento inevitabile di questo suono che racchiude in sé gioia di vivere, ma anche malinconia e nostalgia. Chi ha amato Buena Vista Social Club, qui troverà molti motivi per gioire, i ritmi sensuali della musica cubana si intrecciano perfettamente con il canto africano di discendenza griot, e così la sezione fiati può incitare a vivere fisicamente la musica, a farsi trascinare dal ritmo, mentre l'inserimento della kora sposta verso lidi più intimi e intensi la musica, come accade nel brano Alekouma. che chiude l'album.

Voto: 7/10
Ignazio Gulotta

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