Johnny Marr THE MESSENGER
[Uscita: 28/02/2013]
Il Messaggero di un rinnovato spirito rock’n’roll? Di una coscienza ritrovata? Semplicemente se stesso: Johnny Marr ha finalmente aperto il suo scrigno d’oro e sparso polvere magica sul mondo della musica rock. Dopo lo scioglimento degli Smiths nel 1987 che lasciò on the floor un numero incalcolabile di cuori infranti, ed i vari progetti/collaborazioni nei venticinque anni successivi con altre band (The The, Electronic, Johnny Marr & the Healers, The Cribs, Modest Mouse) finalmente l’approdo al primo album completamente solista. “The Messenger” comincia alla grande con The right thing right, dove gli Who incontrano gli Smiths, ma canta Marr per fortuna, ed in modo assolutamente dignitoso ed evocativo: la bellezza della melodia, la potenza composta del brano fanno subito sobbalzare il cuore come nelle grandi occasioni! Che ci si trovi davanti ad un ‘pop’ di fattura squisitissima e di illustrissime ascendenze ‘80 anglosassoni non è per nulla smentito dal resto del lavoro, anzi confermato alla grandissima! Il lavoro chitarristico è impeccabile come gli arrangiamenti, per un album al di sopra non di poco della media qualitativa odierna. Ovunque voi siate, in autostrada, treno, ufficio o casa, questo disco sarà una botta di vita e renderà speciale la vostra giornata.
“The Messenger” è un disco elegante e levigato al punto giusto per soddisfare anche i palati più esigenti, come in Sun and moon, una cavalcata intrisa di fuzz, Lockdown e Generate! Generate! Sono chiarissimi gli echi lontani di Teardrop Explodes (The Crack Up) e Sound (Say Demesne) - soprattutto in certi cromatismi dei keyboards - e più in generale della migliore new wave britannica nell’appeal atmosferico dell’album (Simple Minds, Comsat Angels) ma circolano indisturbati anche molti ectoplasmi smiths-iani nell’impianto di alcuni brani. Johnny Marr ha un modo molto personale e particolare in questo primo sforzo solistico di incastrare la melodia e la vocalità con il suo stile chitarristico unico, di indubbio gusto, creando frasi e riff fascinosi che attraversano i brani dando loro una assoluta solidità, e questa è una delle maggiori attrattive di The Messenger. Ma la cosa che colpisce più di tutte è la fluente ispirazione compositiva dell’ormai cinquantenne Marr: intensa, lirica, frastagliata, eclettica, che partorisce veri e propri luccicanti gioielli guitar pop, New Town Velocity, The Messenger, Word Starts Attack, I Want The Heartbeat, European Me. Marr ha fatto attendere anni ed anni questo suo debutto da solista, ma ne è valsa assolutamente la pena. New wave fuori tempo massimo? No, solo un piccolo, inaspettato miracolo creativo a tutto tondo.
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