Rick Wakeman STARSHIP TROOPER
[Uscita: 15/04/2016]
Inghilterra
Una vera e propria fanteria spaziale al servizio dell'estro di uno tra più grandi virtuosi della tastiera, uno che nel corso della propria parabola artistica pluridecennale è stato in grado di colorare, attraverso superbe evoluzioni, memorabili pagine di pop barocco, prog sinfonico, musica classica e persino di musica popolare natalizia. E' semplicistico identificare Rick Wakeman solamente come una colonna portante degli Yes nel periodo di massimo splendore o come l'autore di quel capolavoro intitolato “The six wifes of Henry VIII”; a partire dai lontani anni settanta il monumentale musicista londinese è stato artefice di spettacoli visionari unici sui palcoscenici di mezzo mondo, e molto spesso lo ha fatto coinvolgendo superlativi musicisti in singolari osmosi artistiche ed umane. Attraverso il suono delle sue tastiere e beneficiando della collaborazione di firme prestigiose del panorama rock internazionale “Starship Trooper” è una collezione di rivisitazioni di classici senza tempo e di nuove composizioni figlie degli ultimi progetti abbracciati da Wakeman. Il bassista Billy Sherwood (nella line-up Yes degli anni novanta) e Jurgen Engler (front-man dei Die Krupps ed attuale produttore discografico della Cleopatra Records) supportano il biondo pianista nell'esecuzione di buona parte della scaletta oltre ad essere gli autori di quattro tracce.
L'opener della track-list è affidato a Sober , cavallo di battaglia dei metallari d'oltreoceano Tool ed anticipa Are we to believe?, composizione firmata impreziosita dalla presenza alle sei corde dell'ex Gong ed Egg Steve Hillage. Jerry Goodman e Jimmy Haslip (rispettivamente al violino e al basso) scendono in campo con il sax degli Hawkwind Nik Turner per affiancare Wakeman nella convincente Random Acts; Engler compone ed esegue Dynamics of Delirium mentre per omaggiare gli Who di Love reign O'er me vengono ingaggiati il batterista Carmine Appice (Vanilla Fudge) e il chitarrista Huw Llyod-Langton (Hawkwind). Tony Levin celebra i Supertramp (Crime of the Century), Steve Howe i Pink Floyd (The great gig in the sky) e i Nektar i 10CC di I'm not in love. La leggendaria title-track è affidata al falsetto di Mickey Thomas (Jefferson Starship) con Wakeman che si siede accanto a Tony Kaye, primo tastierista degli Yes. Check point karma è frutto della collaborazione con il bassista Colin Moulding (XTC) ed in Change fa capolino la recitazione dell'epico Capitano Kirk di Star Trek, William Shatner, già partner artistico di Sherwood.
Un secondo tributo floydiano (Nobody home) e il ricordo di Jim Morrison in Light my fire (ancora con Howe) archiviano questa Starship trooper che farà senz'altro la gioia degli estimatori più incalliti del proverbiale e talentuoso tocco di 'One Take Wakeman'. Settanta minuti di ispirata nostalgia.
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