Black Bombaim - B.B. & La La La Ressonance FAR OUT – B.B. & LA LA LA RESSONANCE
[Uscita: 05/05/2014]
# Consigliato da Distorsioni
Due fra le cose più eccitanti ascoltate in questi primi mesi dell’anno vengono da una terra poco conosciuta in ambito rock, sono infatti di Barcelos, piccola cittadina nel nord del Portogallo: i Black Bombaim che, a distanza di pochi mesi l’uno dall’altro, hanno fatto uscire prima un album omonimo insieme ai loro concittadini La LaLa Ressonance (24 Febbraio 2014) e poi il loro terzo disco sulla lunga distanza. The Black Bombaim sono un trio composto da Ricardo Miranda, chitarra elettrica, Paulo Senra, batteria e Tojo Rodrigues, basso, insomma il classico power trio. Formazione che si allarga nel primo disco ai sei membri dei La LaLaRessonance, gruppo post rock attivo da una decina d’anni con tre album alla spalle, composto da Gil Teixeira, chitarre, Jorge Aristídes, batteria, Luís Fernandes, sintetizzatori ed elettronica, Paulo Araújo, alto saxophone, Ricardo Cibrão, chitarra elettrica. Molto interessante la realizzazione di quest’opera: i nove musicisti si sono riuniti in un bosco nei pressi dei Meifumado Studios, e, disposti in cerchio, hanno dato vita a delle lunghe e spettacolari jam, nelle quali l’impostazione stoner dei BB si incontra con i suoni più dilatati e jazzy dei loro concittadini. E’ possibile vedere su Youtube i video di tutte le registrazioni, assaporando l’intima ed intensa atmosfera, non priva di lisergico misticismo, che vi si respira.
Quattro i brani, due per lato proprio come nei gloriosi lp, apre le danze Bruce Lee i primi tre minuti vedono i due bassisti confrontarsi in un duello rusticano in cui momenti rarefatti ed energici si alternano fino all’ingresso della batteria e all’esplodere di chitarre distorte e furibonde, cinque minuti propedeutici all’immersione sonora totale in un mondo psichedelico in cui stoner, space rock, jazz, kraut trovano sintesi nella straordinaria potenza del suono, nella ritmica di spietata forza matematica, nella fantasia creativa dei musicisti. Fondamentale il lavoro della possente sezione ritmica a sostenere il synth in Carpa, mentre la meravigliosa Kin si colora di nuove emozioni offerte dal sax che la impregna di ricami jazz. Inizia con il rombo lontano evocato dall’elettronica Tsunami, in un lento e suadente crescendo che esplode nelle distorsioni delle chitarre, nella cupezza delle percussioni, nel fragore spaziale del synth, certo come in ogni tsunami che si rispetti si finisce travolti, ma, come dice il poeta, «naufragar m’è dolce in questo mare». Tutto l’album è un continuo mutare di atmosfere, di ritmi, di sensazioni, a momenti di riflessione seguono fiammeggianti irruzioni degli strumenti solisti, a strappi rabbiosi succedono malinconie ancestrali, al sogno onirico subentra il risvegliarsi brusco nel reale, decisamente eccitante!
Fondamentalmente non molto diverso il discorso su “Far Out” che vede il trio Black Bombaim alle prese con due lunghe suite di improvvisazione di matrice psichedelica, il suono è decisamente più orientato verso lo stoner e lo space rock, la chitarra distorta di Ricardo Mirando la fa da protagonista con un sound travolgente e furibondo, hendrixiano, sorretto dalla forza motrice della sezione ritmica. Anche qui interviene il synth di Luis Fernandes in Arabia, formidabile nello sfidare in delirio lisergico la furia della chitarra, e il sax tenore del jazzista Rodrigo Amado che in Africa II traccia fraseggi free su un giro di basso e un drumming tanto chirurgico quanto ossessivo. Anche qui ci troviamo davanti a una miscela musicale scintillante ed esplosiva, parente di quella di band come Föllakzoyd, Sleep, Kyuss, Oresund Space Collective, Hawkwind, anche se poi a pensarci bene l’esempio più lontano è sempre quello di “In-A-Gadda_Da-Vida” degli Iron Butterfly. La dimensione live è quella più adatta a questo tipo di approccio libero e creativo alla musica, e l’occasione per vedere The Black Bombaim sarà il loro tour italiano che fra il 12 e il 21 giugno li porterà a suonare a Ravenna, Bolzano, Milano e Genova, state all’erta!
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