Marina Giaccio IL TEMPO GIUSTO
[Uscita: 19/03/2016]
#consigliatodadistorsioni
Sono passati sei lunghi anni da quando la bravissima Marina Giaccio aveva debuttato con "Nata Domani", opera prima d'una maturità sorprendente per una cantautrice esordiente. Ma nonostante sia trascorso una infinità di tempo era sinceramente impossibile dimenticarsi di lei. Quel disco non le aveva dato celebrità e gloria in ambito nazionale ma del resto la concorrenza di questi tempi è decisamente alta. L'attuale panorama femminile italiano è decisamente affollato di questi tempi in virtù anche della maggiore facilità di distribuzione e fruizione della musica grazie alle molte piattaforme virtuali presenti in rete.
Non era bastato a Marina scrivere un brano dalla melodia perfetta e dalla leggerezza unica come Dammi un bacio come Cary Grant per riuscire a emergere e farsi largo in mezzo alle tante e agguerrite colleghe. "Il tempo giusto" riprende il filo del discorso abbandonato nell'album del 2010 e rappresenta la sua degna prosecuzione. Non è affatto casuale che sul retro copertina del CD dopo i titoli dei pezzi vengono indicati chiaramente gli anni di scrittura degli stessi (2013-2015) quasi a sottolineare come questo album abbia avuto un parto lungo e travagliato. Tanto per riallacciarsi a Nata domani Marina Giaccio ha scelto di schierare una formazione che ricorda molto da vicino quella del suo esordio.
C'è innanzitutto Gianfilippo Boni alla produzione artistica, perfetto per simili proposte, che ha fatto per l'ennesima volta il solito maniacale lavoro, amalgamando alla perfezione il tutto. E poi i soliti noti della scena fiorentina, i bravissimi Lorenzo Forti al basso, Fabrizio Morganti alla batteria oltre ai chitarristi Matteo Urro e Francesco Cusumano. Molto gradita infine la presenza della deliziosa violoncellista Naomi Berrill, irlandese di nascita ma italiana d'adozione.
Il tempo giusto è un disco decisamente autobiografico, storie d'amore ma non solo, tanta leggerezza e dolcezza: sono 11 delicati acquerelli, dove la pescarese si mette a nudo, raccontandoci storie personali ma mai banali. Ci sono qui dentro canzoni dal respiro profondo e dal refrain perfetto, che si mandano a memoria e che non si vorrebbe mai smettere di riascoltare. Stiamo parlando della splendida Se la neve cade giù, una delle cose migliori uscite dal suo cilindro, l'intensa Nuda ma pure Non c'era altro modo e la stessa Sveglia, posta giusto all'inizio del disco.
Colpiscono anche canzoni dall'atmosfera sospesa come Nello spazio di un bacio e i ritmi scarnificati e lo-fi della title track, con sola voce e chitarra unplugged. Un cenno a parte anche per la bella copertina, curata al solito dalla stessa artista pescarese, ormai da tempo residente a Firenze. Il tempo giusto è un opera seconda decisamente riuscita che ribadisce nuovamente il suo status d'artista di classe oltre che imporla come una delle voci femminili più interessanti del nostro attuale panorama musicale.
Commenti →