Collettivo di Resistenza Culturale Due
[Uscita: 01/10/2013]
Abbiamo già avuto modo di parlare di Paolo Sanna e Elia Casu durante l’uscita del loro bellissimo album “Short Stories” per OnGaku2. Paolo Sanna e Elia Casu sono anche ideatori del progetto “Collettivo di Resistenza Culturale” (CdRC), ensemble di musica sperimentale e di composizione istantanea. Il secondo album del Collettivo di Resistenza Culturale è stato pubblicato per l’etichetta Setola di Maiale e vede Paolo Sanna alla batteria e percussioni, Elia Casu alla chitarra ed elettronica, Francesco Guerri al violoncello, Patrizia Oliva alla voce e Stefano Giust ai tamburi, piatti ed oggetti. L’album è stato registrato all’Area Sismica di Forlì, uno degli spazi più attenti alla sperimentazione e alla musica di ricerca, che nel 2010 aveva già ospitato Paolo Sanna e Elia Casu durante la registrazione del live “Kado” per OnGaku2. Ogni esecuzione del Collettivo di Resistenza Culturale si basa su due partiture grafiche, una scritta da Paolo e l’altra da Elia, nelle quali viene lasciata ai musicisti piena libertà di espressione e di improvvisazione. La musica nasce da poche tracce, attraversa percorsi non definiti a priori ed acquista forma grazie all’incontro/scontro con eventi accidentali.
Sperimentare per il Collettivo non significa concettualizzare il suono, ma al contrario, entrare in rapporto empirico con lo strumento e con la materia sonora. L’improvvisazione diviene movimento, gesto. Delle due tracce dell’album, la prima è incentrata sul ritmo mentre la seconda sulle atmosfere, entrambe contaminate da suggestioni free jazz e dal minimalismo. Le composizioni istantanee nascono delle varie sensibilità dei cinque musicisti, ma diventano allo stesso tempo la tessitura di un’unica trama, in cui ogni passaggio individuale è allo stesso tempo derivazione ed evento scatenante. Le partiture usate nelle varie edizioni del CdRC sono sempre le stesse, per cui quel che interessa ai musicisti è scoprire come l’energia prodotta sia in grado di creare nuove dinamiche d’insieme e nuovi meccanismi d’incontro. Proprio per questo, Paolo Sanna e Elia Casu desidererebbero portare questa esperienza in un paese lontano, ad esempio in Giappone o in Brasile per scoprire espressioni d’incontro ancora nuove. Chissà che una ipotesi cosi suggestiva non riesca a concretizzarsi in una delle prossime edizioni.
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