AA.VV. COSA RESTA DI PIERO CIAMPI
[Uscita: 19/10/2012]
# Consigliato da DISTORSIONI
Uscita in occasione della diciottesima edizione del Premio Ciampi che Livorno città natale del cantautore dedica al suo non proprio fortunato musicista, la compilation curata dal premio intende riaffermare come il titolo dichiara, l’attualità dell’autore di Andare, camminare, lavorare. Del resto se in vita Ciampi non fu mai baciato dal successo, è anche vero che oggi, grazie anche ad iniziative come quella livornese, il suo nome ha cominciato a circolare sempre più, non solo fra i critici, anche i musicisti ricorrono con una certa frequenza al repertorio del cantautore labronico, ed il pubblico più attento alla canzone d’autore ha cominciato ad apprezzarlo. Personaggio schivo, irrequieto, difficile, famose le sue improvvise sparizioni o i suoi spettacoli finiti in malora a causa dell’abuso di vino e dei continui battibecchi col pubblico, Ciampi incarna lo spirito ribelle, anarchico, beffardo, ma anche amaro e disincantato della sua città. E' questo animo insofferente e disperato del cantautore livornese, acuto osservatore dei mali dell’Italia del boom, ma anche autore di profonde e tormentate canzoni d’amore, che questa compilation omaggio vuol far rivivere e reinterpretare dai diciotto artisti coinvolti.
La compilation è composta da brani registrati dal vivo nelle ultime edizioni del Premio e da altri realizzate appositamente per questa occasione. L’operazione, diciamolo subito, risulta vincente, il disco si ascolta con piacere e le riletture delle canzoni di Ciampi offrono delle sorprendenti performance come nel caso dei pisani Working Vibes nella loro decisamente convincente versione reggae di Te lo faccio vedere chi sono io che esalta il lato sarcastico del testo con un incrocio fra rabbioso spoken words e ritmo giamaicano, o di Andare camminare lavorare che John De Leo interpreta in maniera magistrale in un nervoso swing che lo riattualizza in un inno rabbioso contro la servitù del lavoro ai nostri giorni; lo stesso brano è interpretato efficacemente anche da Stazioni Lunari, cioè Francesco Magnelli, Cristina Donà, Ginevra Di Marco, Dario Brunori.
Antonio “Rigo” Righetti interpreta Il Natale è il 24, canzone anti convenzionale sull’ipocrisia delle feste viste da un uomo solo e disperato, come una dolente ballata che ricorda il miglior Bobo Rondelli; arrangiamento jazz per Confesso dei Gatti Mezzi e per Come faceva freddo di Sara Dei Vetri che ci rivela la splendida voce di Sara Bianchi, forse la più riuscita fra le interpretazioni femminili dell’album insieme a Nada che mette cuore e passione in Sul porto di Livorno e a Cristina Donà che interpreta con tono sfrontato Merlo con un riuscito arrangiamento per chitarra acustica e kazoo. Gli Underfloor rendono nel loro raffinato indie rock di matrice psichedelica Bambino mio e i Sinfonico Honolulu riscaldano Livorno al suono degli ukulele. Di buon livello anche gli altri musicisti e cantanti presenti con letture più tradizionali e vicine allo spirito chansonnier di Ciampi, e non sarà certo un caso che siano molte le voci femminili che si fanno interpreti delle pene d’amore e delle difficoltà di mantenere i rapporti con le donne della sua vita del cantautore livornese, evidentemente la musica e le parole di Ciampi sanno conquistare l’anima dell’altra metà del cielo. Il disco è dedicato al compianto Ernesto De Pascale che del Premio Ciampi è stato protagonista fin dalla sua fondazione.
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