Damien Jurado BROTHERS AND SISTERS OF THE ETERNAL SON
[Uscita: 21/01/2014]
# Consigliato da Distorsioni
Continua la collaborazione con Richard Swift, altro meritevole songwriter, nelle vesti di produttore dopo “Saint Bartlett” del 2010 e “Maraqopa” del 2012, e i risultati sono sempre più intriganti e suggestivi. Nella sua ventennale carriera Damien Jurado non ha mai smesso di sperimentare e tentare strade nuove, oscillando fra lavori più elettrici, soprattutto nei suo primi dischi per la Sub Pop, ad altri più folk, non disdegnando di utilizzare per esempio found sound, field recordings, o elementi dub-reggae, si ascolti qui Silver Donna, per arricchire i suoi arrangiamenti. Un artista e un musicista a cui non manca il coraggio, che non ama adagiarsi su strade già percorse, per cui ogni nuovo lavoro riserva sempre delle sorprese, e la sua collaborazione con Swift si sta dimostrando particolarmente felice. Non fa eccezione questo splendido “Brothers And Sisters Of The Eternal Son”, titolo già di per sé indicativo della direzione intrapresa da Jurado nel disco.
Un album intriso di spiritualità e religiosità, non ovviamente nel senso dell’adesione ad una qualche chiesa o setta, ascoltandolo si respira un forte senso del trascendente e del mistero. Questo aspetto ieratico e spirituale è accentuato dalla produzione di Richard Swift che attraverso echi e riverberi dona profondità e mistero alla voce e alla ripetizione salmodiante dei versi e grazie ad arrangiamenti che prediligono un andamento circolare dei suoni che li rende ancestrali e ipnotici. E proprio gli arrangiamenti sono uno dei punti di forza dell’album, impediscono che le canzoni illanguidiscano in uno stucchevole slow core: al contrario sono energici, fantasiosi, le percussioni danno ritmo e nervi, l’elettronica dona profondità e sontuosità barocca, gli archi regalano sprazzi di romanticismo, piano e chitarre arricchiscono di colori psichedelici il paesaggio dell’anima disegnato da queste dieci canzoni del songwriter di Seattle. Seguito ideale dell’album del 2012, la canzone Return To Maraqopa salda i legami con l’album precedente, questo “Brothers And Sisters Of The Eternal Son” si presenta come una sorta di concept album sul tema dell’introspezione e della ricerca di se stesso.
Come ha scritto Josh Tillman, grande estimatore di Jurado, «c’è l’idea che la sua musica sia uno scavo sobrio e approfondito del paesaggio americano e della psiche del mondo rurale, ma fuori c’è il nulla e l’interiore è infinito», ed è questo spazio interiore, misterioso e sterminato che la musica di questo album di Jurado vuole esplorare. Nove brani che scavano in profondità nella psiche, scuotono il nostro sentire, non lasciano indifferenti, non sono solo canzonette, anche se inaspettatamente il disco si conclude con la bella ballata alla Neil Young Suns In Our Mind, in cui non mancano le note umoristiche, in sottofondo si sente distintamente un uomo russare, a voi interpretare il messaggio. Un album impedibile, ma se proprio volete farvi un regalone cercate l’edizione deluxe che contiene un cd bonus di otto brani - due sono inediti - in cui Jurado si accompagna soltanto con la propria chitarra e con un coro femminile, un ritorno all’essenzialità della musica, versioni altrettanto belle di quelle presenti nel primo cd, intense, drammatiche, di grande lirismo. Bellissime in particolare le versioni qui presenti di Metallic Cloud, Return To Maroqopa. Infine Jurado sarà in Italia per tre concerti il 26, 27, 28 febbraio a Ravenna, Roma e Milano.
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