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1 Agosto 2016 ,

Nick Pride & The Pimptones GO DEEP

2016 - Légère Recordings
[Uscita: 03/06/2016]

Inghilterra   #consigliatodadistorsioni     

 

pride folderFortunatamente per noi, la soul music gode di buona salute, sia al di qua che al di là dell’Oceano. Per restare sulla nostra sponda, su queste pagine ci siamo recentemente occupati degli ottimi olandesi The Tibbs ed ecco che ci ritroviamo ad esaminare questo lavoro del chitarrista britannico Nick Pride e dei suoi fidati Pimptones. Non dei debuttanti, visto che si hanno le prime tracce di essi già nel 2007, quando hanno iniziato nella natia Newcastle, non casualmente denominata “the funk capital of Great Britain”, a produrre funk jazz in una formazione piuttosto scarna, con basso, chitarra, batteria, sax e trombone. Il buon Nick ha cambiato spesso compagni d’avventura, anche se il nocciolo duro del gruppo, composto, ovviamente, da lui stesso alla chitarra, da Oscar Cassidy alla batteria e Ian “Dodge” Peterson al basso è sempre quello delle origini. Con vari compagni di avventure i tre hanno calcato le scene di alcuni dei più famosi locali del Regno Unito, posti leggendari come il 100 Club di Londra, lo Yardbird di Birmingham o il Jazzbar di Edinburgo, e hanno conquistato una certa notorietà anche quaggiù, in particolare con il singolo Waitin’ So Long, finito nella colonna sonora del non indimenticabile film “Lezioni di cioccolata 2”

 

Nella loro carriera i nostri hanno oscillato spesso tra ispirazioni più funk, più vicine al jazz o al soul. Probabilmente per merito della deliziosa cantante Beth Macari (foto a sinistra), in questo lavoro il vocalbaricentro si è spostato verso il soul, soprattutto le sezioni di fiati suonano molto “classiche”, in particolare nelle ballate. E’, comunque, un album danzereccio, la chitarra di Nick funkeggia alla grande, anche nei pezzi meno veloci, facendoci comunque battere il piede. Spiccano tra i dieci pezzi la fantastica If You Ain’t, che sembra uscire da una raccolta di Aretha Franklin, il funk inarrestabile di Sweetness & Light, Baby Can We Start Again, quasi “bacharachiana”, la classicissima Put Your Arms Around Me, dal riff indimenticabile. Il resto del disco è comunque ad un livello molto buono: questa calda estate è adattissima per apprezzare un disco così fresco e frizzante.

Voto: 7/10
Luca Sanna

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