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13 Marzo 2013 , ,

Femina Ridens FEMINA RIDENS

2013 - A Buzz Supreme
[Uscita: 11/03/2013]

Femina Ridens FEMINA RIDENS 2013 A Buzz SupremeNon fermate o limitate il vostro sguardo solo sulla bella immagine di copertina di questo "Femina Ridens" potreste commettere un grande errore. Nel senso che il contenuto musicale è, se possibile, molto migliore. Femina Ridens, i più anziani se lo ricorderanno, era uno dei tanti  b-movies o trash movies se preferite, italici a sfondo erotico, ma non troppo, che imperversavano a cavallo degli anni sessanta e settanta. Il film di Piero Schivazappa colpiva per le sue belle e moderne per l'epoca, immagini e soprattutto per gli attori, Philippe Leroy e la splendida amazzone germanica Dagmar Lassander, al suo esordio assoluto e vera rivelazione della pellicola. Francesca Messina deve aver mandato a memoria la pellicola e la protagonista, del resto è stata lei stessa doppiatrice di b-movies, al punto da assumerne le sembianze ed omaggiarla nel suo nuovo progetto solista.

 

Tralasciando i suoi primordiali trascorsi è da segnalare quella bella esperienza che fu La Materia Strana, che tre anni fa fruttò un solo promettente e.p. "Raptus" (2010). Al fianco della Messina c'erano Umberto Bartolini alla batteria e Massimiliano Lo Sardo al basso che poi è anche l'unico sopravvissuto in questo nuovo album. Francesca ha radici sudiste ma ormai è fiorentina d'adozione, ed era inevitabile che attirasse le attenzioni della splendida gente di A Buzz Supreme, divisa fra Firenze e Milano, ormai il principale ed imprescindibile punto di riferimento per il meglio della scena nostrana. Queste nuove canzoni ci mostrano un volto nuovo della brava Francesca, alle prese con 7 composizioni originali ed una cover. E che cover. Femina Ridens FEMINA RIDENS 2013 A Buzz SupremeTrattasi della meravigliosa Vorrei incontrarti  dal capolavoro “Aria” di Alan Sorrenti, uno dei migliori dischi italiani di sempre, purtroppo rimasto l'unica gemma di una carriera discutibile. Un pezzo ultimamente saccheggiato dagli artisti nostrani, Chimenti, La Crus e Colapesce tra gli altri, ma la versione della nostra Femina Ridens ha quel tocco femminile che la differenzia, in meglio, da quella dei pur ambiziosi colleghi. La versione di Sorrenti, ormai mandata a memoria da decine d'ascolti,  rimane inarrivabile ma Francesca, per niente impressionata da un tale confronto, tira fuori gli attributi e ci dona una take dal fascino discreto. E' come se Sorrenti avesse donato all'epoca la sua canzone all'adorata sorellina Jenny, magica chanteuse dei misconosciuti Saint Just che nei settanta dette alle stampe due oscuri quanto incantevoli lavori, "Suspiro"(1976) e "Jenny Sorrenti" (1979). Ecco sono proprio le sonorità di questi due dischi che ho ritrovato nello splendido esordio di Femina Ridens, la stessa anima mediterranea e quel modo di cantare un po' stralunato, tipico dei magici cantori della migliore stagione del rock italiano. Vengono fuori perle rare quali Ciò che non hai fatto, "sorridi senza luce né ombra/eppure ringrazi i paesaggi e gli incontri/cullati da una musica" e l'incanto sospeso di Tutto il mio silenzio,  "solo il corpo sa cos'è il presente/cos'è il nostro momento/scivolo via da sconce banalità/lascio cadere l'ascolto in chi mi provoca". Una della migliori cose ascoltate da voce femminile nelle ultime stagioni.

 

La kalimba dell'iniziale Relazioni ansiose,  "la mancanza e la bellezza/mentre precipito in questo imbattibile casino"  ha un fascino di altri tempi, la voce di Francesca rapisce i sensi dell'ascoltatore: si è sorpresi di trovare nel 2013 un disco che suona così, con i magici Femina Ridens FEMINA RIDENS 2013 A Buzz Supremeprofumi di 40 anni addietro. E che dire della feroce dedica riservata al ragazzo "cesso/testa di cazzo/che umile non è stato mai" di Appariscente, insomma il coraggio non sembra mancare certo alla nostra Femina Ridens. Gli arrangiamenti delle songs, tutte scritte di proprio pugno da Francesca, sono sempre essenziali, scarni, particolare questo che non toglie forza alle composizioni facendo risaltare maggiormente il suo caratteristico e fascinoso timbro vocale. Anche il terzetto finale riserve belle sorprese. Sia Barbablù, "smembra l'uomo bestia/e che rinasca migliore", Esuberanza, "corpo misterioso/guidami nell'estasi/c'è ancora qualcosa per cui conviene svegliarsi" e la closing track Unici, "ci sono fiori unici come la bufera/oltre le parole/oltre la coerenza" ci mostrano un modo di scrittura ed interpretazione lontano dai banali clichés che molte nostre pur brave cantautrici sembrano aver preso come modello unico. Un esordio delizioso, senza presunzione ma con la consapevolezza che anche da noi si possono fare le cose in modo egregio con tenacia e coraggio. Davvero una gran bella sorpresa, con Blue Willa e Simona Gretchen la cosa più stimolante dell'anno appena iniziato. E adesso potete guardare di nuovo la Femina Ridens ammiccante della front cover e magari correre a procurarvi il disco.

Voto: 8/10
Ricardo Martillos

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