The Talking Bugs VIEWOFANONSENSE
Si formano ad inizio 2011 The Talking Bugs con l’idea di sviluppare sonorità indie-folk sull’onda di gruppi come Beirut, Kings of Convenience e Calexico, ma questo primo LP, arrivato dopo l’EP “Deep”, non sembra centrare questo obiettivo in maniera decisa. Infatti l’impressione generale è più quella dell’ascolto di un Federico Zampaglione in versione acustico-folk minimale, sulla scia di parecchio cantautorato indie degli ultimi anni. Ma, se le iniziali The lovers e Consequences of your sound (entrambe accompagnate da dei bei video in stop-motion) possono risultare gradevoli all’ascolto, alla lunga questo trend, che attraversa tutto il lavoro in maniera abbastanza piatta, risulta un po’ troppo monotono nello scorrere della sua quarantina di minuti. A distaccarsi da questa impressione non aiuta neppure la voce di Alessandro Di Furio che appare un po’ indecisa nella declinazione dei testi in lingua inglese (probabilmente la scelta della lingua italiana avrebbe giovato al progetto, ma, al tempo stesso, lo avrebbe fatto apparire simile ad altre produzioni nostrane). Un passo falso, insomma, in attesa di definire meglio quella che, di base, non sarebbe neppure una cattiva idea.
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