Cumino POCKETS
Quattro passi dentro di noi. Osservando il mondo protetti dallo schermo mutante dei nostri occhi sognanti. Si scivola lenti, malinconicamente sereni, attraverso la consueta quotidianità. Quattro passi al di fuori di noi. I suoni, i colori, gli odori assumono sfumature diverse. Avvolgono il nostro incedere lento e solenne mentre la mente rielabora figure ed emozioni filtrandole attraverso veli d'assenza. E anche l'altro da noi aiuta a rileggere storie, situazioni: sole o pioggia non sono altro che strutture scenografiche vive, pronte ad accogliere il fluido susseguirsi dei pensieri. Luca Vicenzi (chitarre ed effetti) ed Hellzapop, al secolo Davide Cappelletti (programmazione e synth) riescono a rendere in musica sensazioni altrimenti impalpabili. Il mondo è lì, persone, cose, schegge consuete e alle volte consunte, ma assume l'umbratile presenza fantasmatica di un amichevole paesaggio onirico. E noi camminiamo, fuori e dentro di noi ripensando con inebriante serenità ad una lei (Her) o ad un campo di girasoli avvolti dalla luce lontana di una terra amata e perduta (Field). I suoni tessono trame che s'intrecciano magicamente con gli arabeschi fluttuanti del ricordo e del rimpianto. Il tempo è sospeso. Nove tracce meravigliosamente coinvolgenti ed emozionali. Un morbido manto elfico. Un disco assolutamente splendido.
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