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19 Marzo 2013

Walter Siti TROPPI PARADISI

2006 - Einaudi

walter siti libro

Continua la nostra operazione recupero di validi libri usciti negli anni scorsi, grazie al lavoro del nostro Alfredo Sgarlato: speriamo possa essere di vostro gradimento (P.W.B.)

 

 

Leggendo “Troppi paradisi” di Walter Siti mi sono reso conto di come in Italia i libri non li legga nessuno. Perché altrimenti questo libro avrebbe fatto scandalo. Siti, professore universitario, critico, autore TV, curatore dell'opera omnia di Pasolini e omosessuale dichiaratissimo, sta scrivendo una monumentale autobiografia. In “Troppi paradisi” ne racconta due episodi: la relazione con un giovane autore televisivo e quella successiva con un culturista. Questi due ambienti sono raccontati senza alcuna reticenza: Siti svela molti altarini e lo fa con nomi e cognomi reali, tranne in qualche caso, in cui però il personaggio è comunque facilmente riconoscibile. Se a volte al posto di un nome appaiono degli asterischi è perché, spiega l'autore, in quel caso si può mettere un nome qualsiasi a scelta del lettore. Appare così un ritratto impietoso di quei mondi, fatto di relazioni clandestine inimmaginabili, prostituzione, droga, ma anche con capovolgimenti inaspettati.

 

Personaggi che in TV appaiono pessimi nella realtà sono, a detta di Siti, persone buone che indossano una maschera. I nomi che emergono sono anche eccellenti, e per questo mi stupisce che all'uscita del libro (2006) non ci siano state ripercussioni, mentre oggi la materia è ampiamente illustrata dalla cronaca. Il libro fu  accolto dalla critica con molto favore, da parecchi lettori illustri Siti è considerato il maggior scrittore italiano. Secondo me, aldilà della componente scandalosa, “Troppi paradisi” non si può comunquewalter-siti considerare un libro imperdibile: la formula in sé, l'autobiografia, ha secondo me limiti enormi e non si può considerare allo stesso livello della narrativa di invenzione pura, a meno che l'autore non scriva splendidamente, e Siti scrive sì bene ma non è ai livelli di un Kerouac o di un Nabokov. E certi passaggi “hard” possono essere davvero troppo hard per il lettore medio. Ma se avete un'insaziabile curiosità di scoprire tutto ma proprio tutto di certi ambienti, alla faccia del politicamente corretto questo libro fa per voi. 

 

Alfredo Sgarlato
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