Aidan Smith Il pop che ammazza la noia – It/Eng Version
INTRO
Aidan Smith ha pubblicato a gennaio con i suoi Indulgent Friends, dopo più di cinque anni di silenzio dal disco precedente,"Allotments" (2008, Humble Soul), il suo nuovo lavoro “Phone Me If You're Bore” , il sesto di una sobria carriera iniziata nel 2003 con i due capitoli di "At Home With Aidan Smith", nei quali si trova una reiterata professione di bassa fedeltà cantautoriale pop. Sono poi seguiti nel 2005 "Early as the trees" e "Fancy Barrel (Acat/Analogue Productions). “Phone Me If You're Bore” è una collezione di bellissime canzoni pop, fresche, armoniose, ironiche, ben arrangiate, dalle melodie orecchiabili, mai banali. Esponente, suo malgrado, del lo-fi e del low budget, Aidan Smith è un nome ancora poco noto: speriamo vivamente questa nostra intervista possa essere un’occasione per tutti per conoscere meglio lui e, soprattutto, la sua musica.
L’INTERVISTA
Ignazio Gulotta (Distorsioni) - Aidan, per prima cosa devo farti i complimenti per questo tuo nuovo album, ci puoi dire come nasce dopo 5 anni di silenzio?
Aidan Smith - Grazie. Io scrivo sempre canzoni e sento sempre una forte urgenza di registrarle. Mio fratello si è proposto di aiutarmi producendo l’album. Poi ci siamo un po' fatti prendere la mano, visto che registrare può ispirarti a scrivere ancora altre canzoni, che a sua volta vorresti registrare. Così ci abbiamo lavorato per un bel po'! Io in effetti ho registrato un doppio album di canzoni, ma abbiamo dovuto tagliarle per il vinile. Penso che mi ci sia voluto un po' per poter concentrare la mia energia nell'editare la musica in una collezione coesa e pubblicarla in maniera appropriata. Potrei andare avanti a registrare in eterno se nessuno mi ricorda che devo arrivare ad un’uscita discografica.
Da questo tuo ultimo album emerge il tuo amore per il musical, puoi dirci perché lo ami e cosa questa tradizione ha dato alla tua musica?
Quando suonavo il piano jazz ai matrimoni mi sono innamorato delle canzoni dei musical. Una volta si trattava sempre di pop music, suonata e composta da Lorenz Hart, Sondheim, Ira Gershwin, Porter, Berlin. Le loro canzoni sono intelligenti, ed universali. Perfette come sottofondo. Romantiche, ma divertenti. Loro erano sublimi parolieri, che influenzarono l'etica professionale dei songwriter pop degli anni ’60, che alla fine influenzò tutti quanti.
Trovo veramente belli gli arrangiamenti del disco e l’apporto dei musicisti, The
Indulgent Friends, che vi hanno lavorato, ce ne vuoi parlare?
I musicisti sono stati meravigliosi e hanno lavorato in cambio di niente. L’obiettivo principale era il potenziale di ogni canzone che veniva registrata, senza alcun egotismo personale. Se lo strumento di un musicista non era necessario per una data canzone, nessun problema, non veniva suonato. Abbiamo attinto dai demo, da spartiti, improvvisazioni, realmente da tutto. Abbiamo fortemente limitato l’editing digitale per mantenere la spontaneità naturale delle singole parti.
Come hai scelto le tracce che sono entrate nell’album, visto che ne avevi diverse altre pronte?
Abbiamo avuto molto aiuto dall’etichetta. E’ difficile a volte giudicare con chiarezza le proprie canzoni. Ho cercato di assicurarmi che vi fosse sempre una buona varietà di riferimenti stilistici, tralasciando se mi piacessero o meno tutte le canzoni.
In Asleep On The Roof il protagonista dopo una catastrofe rimpiange i videogame, la marijuana e la sangria, in In The Articles una principessa fugge con un songwriter inseguita dalla stampa, piccole storie che raccontano i tempi odierni e i tuoi sentimenti verso il mondo di oggi?
Il punto di partenza di queste due canzoni sono state nuove storie e le emozioni che evocavano. Molte mie canzoni sembrano un mix di realtà e finzione. Un'ambientazione, un personaggio, un soggetto talvolta mi fanno esprimere qualcosa a cui non avevo neppure idea di starci pensando. Mi aiuta a dare un senso alle cose.
Non riesco ad immaginarti alle prese con una grossa produzione, cosa ne uscirebbe?
Credo che lavorerei bene con budget maggiori di produzione. Comunque i miei arrangiamenti non vengono mai fuori come io li avevo immaginati all’inizio. Questo è metà del divertimento, vedere dove andranno a parare. Adorerei ascoltare qualcun altro arrangiare le mie canzoni per me stesso o per un altro cantante.
Sei sempre impegnato in mille progetti: attore, autore di colonne sonore, collaborazioni con altre band, con quale spirito affronti queste diverse espressioni artistiche?
Ah ah ah, mica poi così tanta recitazione! Ho semplicemente molta energia nervosa e mi annoio facilmente. Posso essere ossessionato dall’inseguire una nuova impresa o una certa disciplina. C’è molto da imparare.
Mi incuriosisce particolarmente la tua collaborazione con i rapper Public Sector, ce ne vuoi parlare?
Sono sempre stato molto interessato alla produzione di musica hip-hop ed allo spoken word, ma non conoscevo nessun musicista hip-hop. Così ho suggerito a dei miei amici, che erano musicisti folk di vecchia data, di incontrarli settimanalmente per fare una brano rap. E' venuto fuori alla fine un album, una band con un paio di video e un paio di concerti. Costruivamo una melodia, sceglievamo un argomento e ci sedevamo insieme a scrivere le rime. È stato molto divertente per entrambi, ma poi ho iniziato a concentrarmi su 'Phone Me If You're Bored'.
Qual è il tuo rapporto con Badly Drawn Boy e gli I Am Kloot, musicisti che amo molto e che hanno lasciato qualche traccia nella tua musica?
Badly Drawn Boy mi ha molto supportato quando sono stato coinvolto nella sua etichetta, mi ha menzionato con la stampa, mi ha aiutato a trovare gli spazi per le prove e a trovare degli spazi ai concerti come band di supporto. Ho sempre rispettato il suo atteggiamento e il suo songwriting. Ci incontriamo occasionalmente ed è sempre una persona piacevole con cui fare due chiacchiere. I Am Kloot li ho incontrati quando mi hanno invitato in tour con loro. È stato bello fare i concerti nei locali della dimensione adatta a loro, sono stati molto professionali e gentili. La loro determinazione è un bell'esempio per tutti.
Torniamo ai tuoi esordi: c’è un brano First Eskimo In Liverpool, titolo fantastico, trovo che tu e Jens Lekman siate i più ironici e divertenti autori di titoli di canzoni del songwriting di oggi, mi puoi dire come nasce questa canzone, di cosa parla?
Beh … si tratta di molto tempo fa, ormai! Mi sa che presi in prestito un cappotto di un amico per tornare a casa a piedi in una notte fredda e il cappotto aveva un grande cappuccio di pelliccia. Ero ubriaco e mi immaginavo di girare per Liverpool nei panni di un Eschimese. Non molto profondo come contenuti... In realtà è una canzone davvero stupida.
Quali sono i dischi che ami di più e che sono stati più importanti per la tua cultura musicale?
Così tanti! Per prima cosa i dischi degli anni ’60 e ’70 di proprietà dei miei genitori e i cd di rock registrati per me dai miei amici nei ’90. E le canzoni jazz, country e delle vecchie band in cui ho suonato. Ora ascolto ogni cosa che la mia ragazza mette nel lettore. Lei è la dj a casa nostra. Tatheel Slim, Clifton Chemier, Kevin Coyne. Nina Simone è una delle sue preferite da molto tempo
Lavori in una public library, c’è qualche autore che ti ha influenzato nel tuo lavoro di musicista?
La biblioteca mi permette di imbattermi in molti soggetti ed autori che non avrei altrimenti scoperto. Al momento sto leggendo Charles Portis. Ha scritto "True Grit" (il libro è uscito in Italia da Giano con il titolo “Il Grinta”, NdT). Personaggi coraggiosi e coloriti.
So che hai altre passioni: il Leyton Orient e il kung fu, per esempio, quale parte hanno nella tua vita?
Il kung-fu per me significa salute e movimento. Trovo che la sua natura e le sua influenza animalesche siano molto interessanti. Spero che mi insegnerà la disciplina e la calma. Il Leyton Orient sta avendo un anno molto buono, ma io più che altro sono un ‘tifoso pantofolaio’. Spero di vedere più partite in futuro.
Progetti per il futuro? C’è qualche possibilità di vederti in Italia?
Spero di venire in Italia a suonare dopo aprile. Niente è ancora confermato, ma c’è una buona possibilità.
Cosa vorresti che i lettori italiani sapessero di te che io non ti ho chiesto?
Mah... penso che dovrebbero dare un’occhiata alla Interbang Records, un’etichetta che ama davvero la musica. Sono sempre felice di visitarla quando ne ho occasione. Inoltre altre registrazioni previste per l’album saranno prima o poi rese disponibili su Internet.
Grazie per averci dedicato il tuo tempo, Aidan.
Grazie a voi! “Buon Apetito!” (In italiano nel testo, NdT)
INTERVIEW
Ignazio Gulotta (Distorsioni) - Aidan, first of all, I must congratulate with you for this new album , can you tell us how did it come to life after a 5-years silence?
Aidan Smith - Thank you. I always write songs and feel a constant urge to get them recorded. My brother suggested that he help me by producing an album. Then we got a bit carried-away, as recording can inspire you to write more songs, which, in-turn you want to record. So, we were working on it for a while! I actually record a double album of songs, but cut it down for vinyl. I think it just took me a while to concentrate my energy into getting the music editted into a cohesive collection and properly released. I can record for ever if no-body reminds me that I should make a release.
This last album of yours shows your love for musicals: can you tell us why you love them and what has this tradition given to your music?
When I played jazz piano at weddings, I fell in love songs from musicals. These were once pop music. Lorenz Hart, Sondheim, Ira Gershwin, Porter, Berlin. Their songs are intelligent but universal. Conversational. Romantic and funny. These were supreme lyricists, who influenced the 60s pop songwriting factory ethic, which influenced everybody.
The arrangements of the record are really beautiful and the contribution of the musicians, The Indulgent Friends, who worked on it is very important, would you like to say something about it?
The musicians were wonderful and worked for nothing. The potential of each song being recorded was the main focus, without any personal egotism. If a player's instrument did not suit the song, that not a problem, they didn't play. We worked from demos, scores, improvisation, anything really. We strongly limited the digital editing to retain the spontaneous nature of the parts.
How did you choose the record tracks, considering that you already had several of them ready?
Will a lot of help from the label. It is sometimes difficult to judge your own songs clearly. I tried to make sure there was a good variety of stylesistic references but I did not mind as I like all the songs!
In Asleep On The Roof , having survived a disaster the main character longs for videogames, pot and sangria; in The Articles a princess escapes with a songwriter tracked down by the press... can they - by any chance – be considered as little sketches of everyday stories retelling nowadays lifestyle and depicting your feelings towards it?
The starting points for those two songs were news stories and the emotions they stirred. Many of my songs seem to be a mix of fiction and fact. A setting, character or subject sometimes lets me to express something that I didn't even know I was thinking. It helps me make sense of things.
It’s hard for me to imagine you dealing with a big production, what would result from it?
I think I would work well with bigger production budgets. However my arrangements never come out quite how I imagine them from the start. That is half the fun though, seeing where they go. I would love to hear somebody else arrange my songs either for myself or for a singer.
You are constantly involved in many projects: acting, composing soundtracks, collaborating with other bands, what kind of spirit helps you in dealing with such utterly different art expressions?
Ha, well not really much acting! I just have a lot of nervous energy and get bored easily. I can get obsessed with learning about a certain hobby or discipline. There is a lot to learn.
I'm particularly curious about your collaboration with rapper Public Sector, would you like to get into this a little further?
I was really interested in hip-hop music production and spoken word but didn't know any hip-hop musicians. So I suggested to my friends, who were folk/old-time musicians that I visited weekly that we make a rap tune. Then it turned into an album, and a group with a couple of videos and a couple of gigs. We would make a tune, pick a subject and sit together writing our rhymes. It was brilliant communal fun but then I began concentrating on “Phone Me If You're Bored” again.
How is your relationship with Badly Drawn Boy and I Am Kloot, musicians whom I love very much and who definitely left a few traces in your music?
Badly Drawn Boy was very supportive of me when I was involved with his label, mentioning me in the press, helping me with rehearsal space and gig support slots. I always respected his attitude and his songwriting. We occasionally bump into each other and he is a nice fellow to chat to. I am Kloot I met when they invited me on tour with them. It was great to do the gigs of the size they do and they were very professional and friendly. Their determination is a good example to anyone.
Let's go back to your early days! There's a song called First Eskimo In Liverpool - such a fantastic title! - I find that you and Jens Lekman produce the most ironic and amusing song titles!. Can you explain me how did you come out with this song title and what is it about?
Well, it was a long time ago now! I think I borrowed a friend's coat to walk home in on a cold night and it had a big furry hood. So I was drunkenly wandering round Liverpool imagining that I was of the Inuit people. Not very deep! It is a very silly song.
What are the records that you love most and were most important for your musical culture?
So many! Basically the records owned by my parents from the 60s and 70s and the rock c.d.s taped for me by friends in the 90s. And the songs I have played in jazz, country and old-time bands. Now I listen to whatever my girlfriend puts on the record player at the moment. She is the house DJ. Tarheel Slim, Clifton Chenier, Kevin Coyne. Nina Simone is a long-standing favourite.
You work in a public library, is there any author who influenced you and your work as a musician?
The library lets me stumble across many subjects and authors whom I wouldn't otherwise discover. Today, I am reading Charles Portis. He wrote "True Grit". Bold and colourful characters.
I know you have other passions, Leyton Orient and kung fu, for example, what role do they play in your life?
For me, Kung-Fu is for health and exercise. I find it's nature and animal influences very interesting. I am hoping it will teach me discipline and calmness, which may help me create more. Leyton Orient are having a very good year but I am a bit of an 'Armchair Supporter'. I hope to see more games in the future.
Plans for the future? Is there any real chance to see you in Italy?
Hopefully I will be playing in Italy sometime after April. Nothing is confirmed yet but there is a good posibility.
What would you like Italian readers to know about you that I forgot to ask you?
Well, I think they should keep an eye on Interbang Records, a label that truly loves music. I am just happy to visit when I can. Also, more recordings intended for the album will be released on the internet sometime.
Thank you for your precious time, Aidan.
Thank you too, “Buon Apetito!”
Si ringrazia per la collaborazione Antonio Cecchi
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