Tindersticks YPRES
[Uscita: 21/10/2014]
Inghilterra # Consigliato da Distorsioni
Ci sono dei luoghi che resteranno sempre indissolubilmente legati ad avvenimenti storici che vi accaddero e che sono diventati paradigmatici del tormentato e difficile cammino dell’uomo. La cittadina belga di "Ypres" resterà per sempre legata al terribile massacro che avvenne nei suoi dintorni - centinaia di migliaia di morti, molti ne affollano i cimiteri che la contornano -negli anni terribili della grande guerra sul fronte occidentale. La stessa Ypres fu totalmente distrutta e da lei prese il nome l’iprite, il gas che fu largamente sparso in quei luoghi. Ypres non dimentica, non nasconde quello che vi accadde, oggi è proclamata Città della Pace e vuol rendere la sua esperienza monito contro le guerre. In occasione della riapertura del rinnovato museo In Flanders Fields World War One Museum è stata commissionata a Stuart Staples la partitura di una colonna sonora per accompagnare i visitatori nelle varie sale dove video, oggetti, plastici compongono un viaggio nel dolore e nella follia umana del militarismo e della guerra.
Registrata in collaborazione con la direttrice d’orchestra Lucy Witkins, l’esecuzione è avvenuta alla Church in Crouch End di Londra e successivamente mixata in Francia allo studio Le Chien Chanceux, così da inaugurare la nuova installazione del museo l’11 giugno del 2012, e adesso, nell’anno che celebra il centenario dello scoppio della Prima guerra mondiale, la City Slang ha dato alle stampe il disco. I Tindersticks hanno già alle spalle diverse colonne sonore, si pensi allo stretto rapporto con la regista francese Claire Denis, dimostrando ogni volta di saper adattare lo stile alla pellicola. Per questa occasione la musica non poteva che essere in linea con l’argomento serio e tragico affrontato, dando la possibilità a Staples di sviluppare il suo interesse per i suoni orchestrali dimostrato sin dal primo disco della band.
Così l’iniziale Whispering Guns Part 1, 2, 3 - i titoli corrispondono alle varie stanze dell’esposizione - parte con rintocchi gravi di campane che scandiscono le onde ampie e solenni degli archi e si conclude con gli ottoni disturbati da rumori e percussioni. Sembra perdersi agghiacciata sui campi dopo la battaglia nel freddo silenzio della morte Ananas Et Piovre; è una lenta discesa negli inferi con toni orrorifici La Guerre Souterraine. Anche gli otto minuti di Sunset Glow, solo apparentemente più ariosi, sono resi funerei dal maestoso e solitario rintocco di una campana. Chiude l’opera, ma nel museo va in loop ininterrottamente senza un vero inizio e fine, The Third Battle of Ypres: non c’è il fragore della battaglia, ma ancora una volta un profondo senso di lutto e di struggente mestizia di fronte al massacro di un’intera generazione. Un’opera che andrebbe giudicata soprattutto nel suo rapporto con l’installazione museale, ma un altro tassello significativo nella carriera parallela di compositore di colonne sonore per Staples e compagni.
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