David Gilmour LIVE AT POMPEII
[Uscita: 29/09/2017]
Inghilterra
E’ difficile recensire questo “Live at Pompeii” (2 CD, uscito anche in cofanetto con DVD) dopo aver assistito in prima persona nel 2016 al concerto qui immortalato: ci si trova quasi davanti ad una cosa completamente diversa. Qui, grazie alle magie della post produzione, la voce di David Gilmour sembra ringiovanita di una buona quindicina d'anni e le imperfezioni che si erano sentite dal vivo sono svanite nel vuoto. Più che un album dal vivo il tutto suona come una rivisitazione in studio di un ‘best of’ della carriera del musicista britannico. Tralasciando gli applausi del pubblico la dimensione sonora è distante anni luce dalle sensazioni regalate dal concerto, è tutto perfetto e piatto. Se si vuole dare la colpa a qualcuno è di Andy Jackson, un ottimo tecnico del suono in album registrati in studio, ma carente nei live. Per quanto riguarda la scaletta l'unica differenza rispetto al concerto è l'assenza (per fortuna) di The girl with the yellow dress, per il resto è la medesima.
Una setlist indubbiamente di buon gusto che strizza l'occhio ai fans di lunga data: memorabile la versione di One of these days, unico brano presente anche nel film-concerto del 1971, che compensa ampliamente lo scempio fatto su The great gig in the sky. Comfortably numb venne eseguita dal vivo nel 2016 da Gilmour in una delle migliori versioni di sempre, con un solo trascinante e malinconico, ma qui su disco non riesce ad ottenere la giustizia che le spetterebbe. Ci aspettavamo di meglio, una sorta di eccellenza che non c'è stata, un ottimo concerto live penalizzato da un esagerato lavoro in post produzione. Quando gli spettatori hanno acquistato il costosissimo biglietto per Pompei nessuno si aspettava di trovare il Gilmour del 1971: è normale che l'età ponga dei limiti, saggezza vuole il sapervisi adeguare, un pò come hanno fatto i Led Zeppelin con “Celebration Day”. Su Live at Pompeii si vogliono inseguire invece quegli anni passati che non torneranno più.
Andrea, la tua recensione è un po’ buonista ma insomma.. la si può, con fatica, condividere.. Quello che trovo incomprensibile è quel voto, addirittura un 7,5 !! Non è che ti sei sbagliato? Io a questo affare darei un 4, per essere generoso.
E’ ovvio che non possono esistere criteri di valutazione universali omologati, meno male, ma non ti pare che ci sia un grosso iato fra il contenuto della recensione e la valutazione?
A mio parere l’operazione Pompeii (a volte ritornano) altro non è che una tristissima operazione commerciale che ha prodotto un patetico concerto da luna park e un discaccio da dimenticare al più presto. Triste dover dire queste cose per un fan della prima ora dei PF, ma questo vecchiaccio cosa ha ancora a che fare col gruppo? giusto il conto in banca..