The Stranglers FEEL IT LIVE
[Uscita: 12/07/2013]
Recensendo l’ultimo disco in studio del 2012 dei redivivi Stranglers, “Giants”, avevamo sottolineato come nel terzo millennio l’approccio migliore di questi dinosauri del punk/new wave inglese rimanga quello live, senza dubbio. Anche grazie alla grande energia del chitarrista/lead vocal Baz Warne, che – ci giochiamo quello che volete – deve essere stato un grandissimo fan degli Stranglers prima della sua entrata nel 2004 nei loro ranghi, ma soprattutto un cultore del periodo epico della band tra il 1977 ed il 1981, tanto si dà da fare sui palchi per non far rimpiangere l’assenza dell’indimenticabile-indimenticato maestro di cerimonie Hugh Cornwell – stesso rabbioso, aggressivo timbro vocale, stessa essenzialità chitarristica - di quando gli Stranglers erano “Stars of Brit punk's class of 1976-1977 who garnered headlines for their sexist posturing, drug use, occasional arrests, and irresistible singles” (All Music). Potranno sembrare a qualcuno dei luoghi comuni, ma sul serio in quegli anni la band era una sorta di scheggia impazzita all'interno del movimento punk: più che sfoggiare una punkitudine esterna tutta spille da balia-capelli colorati etc ... saliva spesso e volentieri agli onori della cronaca per gli atteggiamenti antisociali, esagerati e ribelli without a cause dei suoi membri. Scheggia impazzita anche perchè artisticamente la band se ne fotteva del dover tagliare i ponti con il passato a tutti i costi, conditio sine qua non estetica del punk anglosassone 76-77: nel loro sound gli Stranglers mettevano ad esempio in bella mostra macro influenze Doors prima di tutto, e non solo.
Come ha già scritto qualcuno prima di noi gli Stranglers oggi - già da molto tempo - non fanno più paura a nessuno, continuano a registrare dischi in studio senza infamia nè lode del tutto prescindibili, anche se sempre fieri portatori di un sound marchio di fabbrica inconfondibile. Eppure, quando calcano i palchi - e continuano a farlo a ritmi molto alti - riescono a far rivivere ogni volta una leggenda e ad esaltare pubblici fedelissimi: ennesima cartina al tornasole questo "Feel It Live" (quindicesimo o giù di lì live ufficiale della carriera della band), cronaca di un'ora e venti di on tour 2012, per promuovere "Giants", da cui qui sono eseguiti sei brani su dieci. Ma lo zoccolo duro degli 'strangolatori' non tema: è ripagato da ben dodici episodi tratti dai primi eccellenti cinque album in studio, periodo 1977-1981: "Rattus Norvegicus", "No More Heroes" (1977), "Black and White" (1978), "The Raven" (1979), "The Gospel According to the Meninblack" (1981). Infine due brani da "Suite XVI" del 2006 ed uno da "Norfolk Coast" (2004). Certo stupisce la popolarità di cui Jean Jacques Burnel (bass guitar-vocals), Dave Greenfield (keyboards-vocals) e Jet Black (drums) godono a tutt'oggi in Inghilterra e nel resto del mondo; e stupisce come Sometimes, Peaches, Tank, The Raven, Nice 'n Sleazy, Duchess, Something Better Change, No More Heroes, Burning Up Time, Hanging Around, 5 Minutes riescano ancora a farci vibrare come trenta e più anni fa. Se siete tra quelli che allora furono sommersi dall'onda lunga del punk potete capire.
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