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9 Agosto 2016 , ,

Sarathy Korwar DAY TO DAY

2016 - Ninja Tune Records
[Uscita: 08/07/2016]

Stati Uniti-India   #consigliatodadistorsioni      

 

PrintNato negli Stati Uniti, cresciuto in India ed attualmente residente a Londra. E' un cammino esistenziale in bilico tra tre continenti quello intrapreso dal talentuoso compositore e percussionista Sarathy Korwar. Dopo aver conseguito nel 2011 una laurea in culture orientali ed africane -con particolare attenzione agli adattamenti ritmici della tradizione popolare indiana- l'abile suonatore di tabla classica e drum-kit  si è reso partecipe negli anni a seguire di numerose performance al fianco di grosse firme del panorama jazz internazionale (tra gli altri Karl Berger ed Ingrid Sertso). Tutto ciò ha consentito a Korwar di salire alla ribalta ricevendo ambiti premi musicali -tra i quali il Rajshekhar Parikh Fellowship come promessa del panorama musicale indiano- nonché l'assoluto privilegio di una esibizione al cospetto del Dalai Lama alla Royal Opera House di Londra. 

KorwarAdesso, grazie ad una joint venture con la label Ninja Tune, Sarathy fa capolino sul mercato discografico con il suo album d'esordio Day to dayNon un debutto improvvisato bensì il frutto di ambiziosi e meticolosi studi sulla contaminazione sonora; dopo aver trascorso un lungo periodo a contatto con la comunità migrante Siddi dell'India meridionale (che partecipa con cori ipnotici ad alcune composizioni del progetto) Korwar rilascia una significativa tracklist di nove brani fondendo la ripetitività dello stile devozionale dei canti sacri, i battiti tribali della poliritmica africana, linguaggio shawili, jazz e persino trame tuneelettro. Un suggestivo box di atmosfere etno-folk in balia di fede ed improvvisazione, un lento avanzare di 'giorno in giorno' tra i raggi di una speranza che si fa largo in un ilare pandemonio strumentale.

Significative appaiono Indefinite leave to remain, Dreaming e l'episodio di chiusura Mawra anche se è convincente in toto l'itinerario di Day to dayNon resta quindi che lasciarsi andare in questo ascolto avvolgente facendosi trasportare altrove, al di là dei confini fisici, come dei veri migranti delle sette note. Korwar ha le carte in regola per materializzare tutto ciò. Lui in fondo migrante lo è davvero. 

 

Voto: 7/10
Alessandro Freschi

Audio

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