Bob Johnston L’ineffabile arte del produttore
1932 - 2015
Bob Johnston, il produttore texano che ha legato il suo nome a tanti capolavori della musica rock, folk, country e del songwriting, è morto il 14 Agosto 2015 all'età di 83 anni.
Tra gli artisti più importanti e noti con cui ha lavorato in vita questo imprescindibile gigante della storia del rock, Leonard Cohen, Bob Dylan, Simon and Garfunkel, Johnny Cash, The Byrds, Pete Seeger.
Ed ancora un'infinità di nomi: Patti Page, The Pozo-Seco Singers Flatt & Scruggs, Lindisfarne, Loudon Wainwright III, New Riders of the Purple Sage, Alvin Lee, Willie Nelson, John Mayall, Carl Perkins, Marty Robbins, Hoyt Axton, Michael Murphey, Jimmy Cliff, Joe Ely, Eron Falbo, Burl Ives.
Negli ultimi anni Johnston aveva espresso - si può evincere anche dalle interviste pubblicate in calce a quest'articolo - pareri molto negativi e pessimisti sulla decadenza dell'industria della musica. Alcuni dei nomi dei dischi prodotti nel corso di 50 anni di attività da Bob Johnston fanno tremare i polsi. Hanno in pratica cambiato il volto del rock, del folk rock e del country rock: di questi generi sono ancor oggi delle imprescindibili colonne d'ercole, dei classici senza età, album con cui anche le nuove generazioni e quelle a venire di appassionati ed artisti non possono non confrontarsi.
Ecco i più importanti, fatalmente e significativamente prodotti ed incisi tutti a cavallo tra la seconda metà degli anni '60 e la prima degli anni '70 del secondo millennio:
- Bob Dylan: Highway 61 Revisited (1965), Blonde on Blonde (1966), John Wesley Harding (1967), Nashville Skyline (1969), Self Portrait (1970), New Morning (1970)
- The Byrds: Dr.Byrds & Mr.Hyde (1969)
- Leonard Cohen: Songs from a Room (1969), Songs of Love and Hate (1971), Live Songs (1973)
- Simon and Garfunkel: Sounds of Silence (1966), Parsley, Sage, Rosemary and Thyme (1966)
- Johnny Cash: At Folsom Prison (1968), The Holy Land (1969), At San Quentin (1969), Hello, I'm Johnny Cash (1970), The Johnny Cash Show (1970), I Walk the Line (1970), Little Fauss and Big Halsy (1971)
"Bob Johnston era davvero un uomo sofisticato. La sua ospitalità era estrema. Non era schiavo della macchine: creava in studio un'atmosfera che ti invitava a dare il meglio, un'atmosfera scevra da giudizi, critiche, piena di positività. Una disponibilità che era espressione della tremenda generosità che dispensava in studio" (Leonard Cohen)
Commenti →