K’e-K’e-M PUNTAS A-BRENTI
Ho già sottolineato in altra sede come la Sardegna, conosciutissima nello stivale italiano soprattutto per il suo vivacissimo panorama garage rock, in realtà è una vera miniera di pepite d’oro anche per quanto riguarda il panorama punk ed hardcore punk tout court: portabandiera di questa realtà in grande fermento è ll benemerito ed attivissimo sito online Sardinia Punk gestito in toto da Gian Piero Loi, e K’e-K’e-M è una delle incredibili punk bands che si possono scoprire frequentando questa webzine. “Puntas a-brenti” è già il quinto documento sonoro dei cinque K’e-K’e-M: Alessiu (chitarra e cori), Sergiu (chitarra e cori), Leo (lead vocal), Kike (basso e cori), Cocco (batteria e cori), che non sono per niente dei pivelli, essendo in attività da quasi quindici anni, dal 1999 per essere precisi.
Questo dato è subito chiaro ascoltando i primi brani Su pasteri, Deu, Is beccius de oi: la prima cosa che colpisce è la straordinaria compattezza e potenza del sound dei K’e-K’e-M, un hardcore punk viscerale e mai scontato, ricco ad ogni brano di nuove soluzioni ritmiche, diversificate anche all’interno di uno stesso brano (Spina sutte ludu). Le due chitarre di Alessiu e Sergiu si integrano alla perfezione, permettendo alla lead guitar (Alessiu suppongo) di poter porre in bella mostra, durante le parti strumentali, una serie di soli incendiari e ‘prepotenti’ - come sottolinea lui stesso - che permettono alla band di travalicare la mera dimensione dell’hardcore punk, avventurandosi in territori arroventati di bands seminali come Radio Birdman, Sonic Rendez-Vous Band, Mc5 (Fattu e lassau, Su fumu de sa conca), e non sto esagerando credetemi. Abilissima la lead guitar nello sviluppare fraseggi veloci wah-wah appena effettati, come nella più esaltante tradizione dei Fred Sonic Smith e dei Ron Asheton.
Quando invece è il lead vocal Leo ad imperversare con modalità violente ed oltraggiose torna alla mente lo street punk storico dei californiani Circle Jerks, Germs, anche grazie alla precisissima, martellante e psicotica sezione ritmica di Kike e Cocco. Da sottolineare che tutti i membri sono impegnati ai cori, e questo accentua molto il risultato finale offensivo e protestatario del loro punk. Come avrete già sicuramente focalizzato titoli e testi di “Puntas a-brenti” sono in rigorosissimo slang sardo, quindi per me (ma credo di essere in buona compagnia) del tutto incomprensibili: in pratica è come se cantassero in romeno, o in lettone, o in lituano. Dal cotè della coerenza espressiva , dell’amore per la propria terra e della ricerca di un’identità inconfondibile la scelta dei K’e-K’e-M è assolutamente apprezzabile.
Non si può però sottacere che dal coté della comunicazione con un uditorio non sardo la stessa scelta finisce con l’essere controproducente, pregiudicando una comprensione delle tematiche, dei testi e dei valori ‘alternativi’ che la band intende portare avanti, soprattutto se si pensa che Leo comprime, senza scendere a nessun compromesso – e questo è coerente ed ottimale nella sua ottica punk estrema ed insofferente - un dialetto autoctono già di per se stesso incomprensibile nei toni schizzati e convulsi di performances vocali che alla fine non si lasciano apprezzare per quanto potrebbero. Personalmente credo che da questo punto di vista K’e-K’e-M dovrebbero cercare nelle prossime produzioni per lo meno un compromesso comunicativo con i fruitori non originari della loro isola stupenda: in caso contrario i contenuti extramusicali del loro ottimo punk rimarrebbero fatalmente confinati ad un cerchio ristretto, e sarebbe un vero peccato. Una nota finale per la coraggiosa ed incompromissoria front cover del disco, che sarebbe piaciuta molto a Frank Zappa, ed anche il nome della band, a pensarci bene, suona piuttosto ambiguo ... ah ah ah!
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