Prowlers FREAK PARADE
Teatranti bizzarri e ripugnanti che animano piste di oscuri tendoni, l'emarginazione che nasce dall'essere 'diverso', l'orripilante destino del 'fenomeno da baraccone': è da tutto ciò che prendono ispirazione gli orditi narrativi di “Freak Parade”, full-lenght d'esordio della formazione pesarese dei Prowlers. Sono dieci tracce in bilico tra folk-blues (On the Dusty Road), hard-rock (Fighting All Again, Hotel Dante) e derive psichedelic-prog (Golden Bricks, Not by my Side ) ad accompagnarci dietro le quinte di un aberrante show che vede come protagonisti, tra gli altri, impietosi freak cinematografici (l'”Elephant Man” di David Lynch, Joseph Merrick) e allucinanti vicende come quella dell'uomo-tartaruga (Turtle Man). Un incoraggiante debutto sulla lunga distanza quindi per una band non propriamente giovanissima ma che dimostra di saperci fare in termini di creatività e tecnica. L'abbinamento rock seventies e pellicola cult di matrice horror appare azzeccato; il mixture illumina la penombra del racconto circense quel tanto che basta per renderla suggestiva ed enigmatica. Tutto ciò fino a quando un grottesco giro di valzer sancisce la chiusura del sipario.
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