Acid Baby Jesus INTERVISTA (ITALIAN/ENGLISH VERSION)
I popoli del Mediterraneo hanno una tradizione musicale profondamente marcata e radicalmente distante da quelli che sono i canoni della musica ‘rock’ e, almeno a livello europeo, è il nord di Gran Bretagna e Scandinavia che lo ha sempre saputo reinventare e rappresentare al pari o se non altro in modo più consono alle peculiarità dello stile americano. Questo forse il motivo per cui, sempre con parecchie e dovute eccezioni, anche un orecchio non particolarmente allenato riesce quasi di primo acchito a distinguerne una ‘versione latina’. Gli Acid Baby Jesus sono una delle eccezioni di cui sopra, e sfiderei chiunque a identificarli come una band ateniese quale sono. Certo, le quintalate di fuzz e riverbero sotto le quali seppelliscono le loro canzoni li portano decisamente oltre i suoni di ‘bouzouki’ e ‘baglamàs’ del popolare ‘Rebetiko’ a cui minoranze di emarginati han dato voce e suoni nella tradizione ellenica. A scovarli è stata un’etichetta americana, la Slovenly, da sempre attenta a proposte anche al di fuori dei propri confini (in catalogo anche gli italiani Thee Oops!). Per la stessa label hanno pubblicato l’album intitolato semplicemente “LP”, che sembra aver riscosso un notevole successo tra gli affezionati di musica garage-rock e neo-psych, preceduto dall’ep “Hospitals”. Noi, abbiamo cercato di fare il punto della situazione in questo scambio di battute via mail col gruppo.
DISTORSIONI: Il vostro album “LP” per la Slovenly ha accentrato molto l’attenzione su di voi, vi aspettavate un esito così sorprendente, e come è nata la vostra collaborazione con l’etichetta?
Acid Baby Jesus: Abbiamo conosciuto Peter della Slovenly ad un festival in Sardegna, dove ci ha visti suonare e ci ha chiesto se volevamo far uscire un disco per loro. Da allora ci hanno sempre sostenuti in quello che volevamo fare. Quando l’album è uscito non speravamo in nulla, perché lo avevamo già riascoltato parecchio e volevamo muoverci verso cose nuove. Per questo per noi è stata un po’ una sorpresa.
“LP” per essere un debutto suona già molto personale. I suoni impastati e riverberati lo rendono molto particolare. Quando lo avete registrato avevate già un’idea ben precisa di quello che avrebbe dovuto essere il risultato finale, o è stato più il frutto di una cosa estemporanea?
Abbiamo prestato molta attenzione al suono e alla produzione, ma avevamo davvero poco tempo a disposizione, perché dipendevamo dal tempo libero dei nostri amici che ci hanno aiutato a realizzarlo. Lo abbiamo registrato in due sessioni nella nostra sala prove. In pratica si tratta di un live con qualche sovrincisione.
Ho dato uno sguardo al vostro tour dates dei mesi a venire, e ho visto che avete un calendario fitto di eventi, tra cui l’Austin Psych Fest. Come avete trovato l’accoglienza degli States?
Questo sarà il nostro secondo tour negli States, e questa volta comprenderà anche la West-Coast. Siamo veramente emozionati per questo, in più andremo anche a Puerto Rico a passare un po’ di tempo con i nostri amici Davila 666. C’è una gran tradizione per quello che riguarda la musica dal vivo qui negli Stati Uniti, per cui la gente è abituata a muoversi per andare ai concerti, e sovente ho l’impressione che siano molto più consapevoli del perché sono lì di quanto non succeda da noi.
La vostra band ha il vantaggio di trovarsi, per così dire, in bilico tra due scene musicali: una garage e una psych, voi vi sentite, in termini di riscontri, più parte di una o dell’altra?
Entrambe e nessuna allo stesso tempo. E’ davvero difficile per me classificare la nostra musica, in quanto prendiamo ispirazione da un mucchio di cose.
Siete una band molto giovane, e sovente vi associano ai Black Lips forse più che altro per una questione anagrafica. Quando avete cominciato a suonare c’erano anche bands del passato ad ispirarvi?
Io direi i Velvet Underground, il loro modo di suonare la chitarra e il loro stile compositivo ci hanno influenzati sicuramente. Siamo stati fortunati a girare in tour con i Black Lips, sono stati un esempio per noi, per la loro disciplina nel lavorare sodo, e per i loro show movimentati, non per niente sono una band assai conosciuta.
Pensate che in qualche modo il vostro stile possa aver risentito di influenze di quella che è la musica tradizionale del vostro paese, ad esempio il Rebetiko?
Più viaggiamo e più ritorniamo alle nostre radici musicali. Non so perchè, forse per la nostalgia di casa, o forse perchè comprendiamo quanto la musica sia universale e non abbia linguaggi. Le scale e la tematologia della musica del Rebetiko mi affascina e credo che inconsciamente emerga nella nostra musica.
Anche il video di It’s on me è molto particolare, ci spieghi in cosa consiste Blicker, e come è nata la vostra collaborazione?
Blicker sono due fratelli, Chris e Alex. Ci hanno chiesto di fare un video tramite un amico che avevamo in comune e da allora siamo diventati molto amici. Abbiamo girato It’s on me in un giorno. Più o meno due anni fa. Abbiamo appena finite un nuovo video per il pezzo Fingerpainting che uscirà questa settimana.
Recentemente avete ospitato la band di Brooklyn, The Men da voi in Grecia. Come viene accolto questo genere di musica nel vostro paese e se esiste una scena locale, ci son dei nomi che ci consigli di tener d’occhio?
Abbiamo suonato con loro una data in Atene e c’è stata una bella accoglienza. Sembra esserci un gran fermento intorno alla musica rock e molte band stanno emergendo. Internet in questo ha il suo ruolo, in più molti promoters stanno facendo un buon lavoro, adesso molto più di prima.
In che modo la situazione politica della Grecia di questi ultimi anni si sta riflettendo sull’aspetto artistico-culturale, non solo a livello musicale intendo, e soprattutto come vivono questo le generazioni più giovani alle quali viene negata ogni prospettiva di vita più ‘ordinaria’?
Beh, come ho appena detto, molti gruppi stanno emergendo, la gente organizza concerti e performance artistiche ma questa situazione economica è nuova per tutti ed è abbastanza deprimente vivere qui in questo momento per il fatto che comunque la gente ne parla sempre. E’ un facile pretesto per molti rinunciare a fare le cose lamentando il fatto che non ci sono i soldi, ma io credo che la musica e l’arte non dovrebbero avere niente a che fare con i soldi.
Che progetti avete in programma, non appena concluso l’Austin Psych Fest?
Andremo a Puerto Rico per sei giorni, dopo di che torneremo in Grecia per due festival e ci prenderemo una pausa per poter registrare il più possibile.
Interview with Acid Baby Jesus
DISTORSIONI: Your album "LP" for slovenly has centered much attention on you, you have been waiting for an outcome that surprising, and how did your collaboration with the label?
Acid Baby Jesus: We met Peter from Slovenly in a festival in Sardinia where he saw us play live and told us to put out a record. Since then the label has been very helpful and supportive in what we want to do. When we put the record out we didn't expect anything because we had listened to it a lot and wanted to move on to new things, so the attention was a surprise.
"LP" for a debut has already a very personal sound. The reverberated and kneaded sound make it very special. When you registered your record, did you have already a clear idea in mind of what the sound would had been? or was it more the result of an improvisation?
We put a lot of thought on the sound and production but had very little time to do it because we where depending on the free time of our friends that helped out without the process. We recorded it in two sessions in our practice space and improvised a lot with microphone placement. Most of it is live with some overdubs.
I looked at your next tour dates, and I saw that you have a busy calendar of events, including the Austin Psych Fest. How did you the USA react to your music?
It's going to be our second tour in the U.S, this time we are going to the west coast too. We are very excited for this one as we are also going to Puerto Rico to spend some time with our friends Davila 666. There is a big tradition of live music in the states so the crowds are very used to seeing shows and i feel most of the times they understand what we are going for more than they do here.
Your band has the advantage of being positioned between two musical scenes: garage and psych. Do you feel to belong more to one genre or the other?
Both and none at the same time. It's very hard for me to classify our music as I take inspiration from a lot of things.
You are a very young band, and people often associate you with the Black Lips, perhaps more for an anagraphical issue. But which bands from the past inspired you to play, if any?
I would have to say the Velvet Underground for sure, the style of guitar playing and composition has influenced us. We were lucky to tour with the Black Lips and were definitely influenced by their hard work ethic and live show energy, it is definitely not a coincidence that they are such a well known band.
Do you think that somehow your style may have been affected by the influences of the traditional music of your country, for example Rebetiko?
The more we have travel, the more we go back into our roots musically. I don't know why, maybe its because we get homesick or that we realize that music is universal and has no language. The scales and thematology of Rebetiko music amaze me and i think subconsciously emerge in our music.
The video for "It's on me" is very particular, could you please explain us what is Blicker, and how was your collaboration?
Blicker is two brothers, Chris and Alex. They asked us to do a video through a mutual friend and we have become close ever since. We shot "It's On Me" in one day in May almost two years ago. We just finished a new video for the song "Fingerpainting" which will be out this week.
You recently hosted the Brooklyn band, The Men, in Greece. How this kind of music is accepted in your country? And is there a local scene? Are there any bands/musicians names that you could suggest us?
We played one show with them in Athens and it was very well received, a lot people are into rock music apparently and more bands are emerging. Internet does play a role and there are some promoters that are doing a good job, more now than before.
How does the political situation in Greece in recent years is reflecting on the artistic and cultural aspects of your nation? How is to live in Greece at the moment especially for the younger generations to whom any prospect of an “ordinary” life is nowadays denied?
Well as I previously said, more interesting bands are emerging and people are organizing concerts and art shows that you can relate to but this whole economical situation is new for everybody and it is pretty depressing to live here right now because it’s what people are always talking about. It’s an easy subject for people to fall back on and say that they can’t do anything because they have no money but I think music and art should have nothing to do with money.
What are your plans after conclusion of the Austin Psych Fest?
Going to Puerto Rico for six days, after that we have two festivals in Greece and then we are taking a break to record as much as we can.