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14 Settembre 2014 , ,

Allah Las WORSHIP THE SUN

2014 - Innovative Leisure
[Uscita: 16/09/2014]

USA                                                                                                        # Consigliato da Distorsioni

allah_las_worshipcoverIl quartetto losangelino Allah Las, che due anni fa aveva fatto scalpore tra i revivalisti degli anni ’60 con canzoni garage dal gusto vagamente psichedelico, torna con il nuovo e solare “Worship The Sun”. Psichedelia, se con psichedelia si intende afa opprimente, le ritmiche circolari, l’amore per le languide chitarre surf: la formula proposta non viene stravolta ma semplicemente rafforzata con mano più audace, così i nostri passano da una reinterpretazione filologica della musica dei sixties ad un maggiore dispiegamento della loro personalità.  Soprattutto, e i nostri ce lo suggeriscono dalla copertina dell’album, Worship The Sun si nutre di cerchi ritmici e melodici, vibrazioni ripetitive, di un velato primitivismo (a differenza, ad esempio, della raffinata suite di Ela Navega dell’esordio). 

 

allalas1Ecco allora i mantra da spiaggia di San Pedro, con I Had It All, i cori e le chitarre concentriche del singolo Buffalo Nickel,  la circolarità quasi kraut di No Werewolf  (sicuramente il miglior pezzo) con una batteria oscura e insistente, la ballata schizzata di Better Than Mine, il minimalismo pagano della title-track. Se da una parte Worship The Sun elabora un concetto psichedelico a partire dalla ritmica, dall’altra è la chitarra ad essere protagonista dellae canzoni. Nonostante il fraseggio di chitarra elettrica sia un marchio di fabbrica della band, qui compaiono dei piccoli assolo, prese di posizioni, sbavature che solo una chitarra solista può intraprendere: a partire dall’iniziale De Vida Voz all’insegna del  fuzz, per passare ad una serie di strumentali (Ferus Gallery, Yemeni Jade), fino ad arrivare alle canzoni dove vengono accennati piccoli assolo (Nothing To Hide, 501 – 405, la conclusiva Every Girl). Il materiale comunque piùallalas omogeneo rispetto all’esordio del 2012 rendono Worship The Sun un disco aperto a maggiori interpretazioni e non ad essere classificato come semplice revival, o peggio, ad essere apprezzato solo per questo. Un innocente trip per chi, da 50 anni a questa parte, sta ancora sognando la California. 

Voto: 7.5/10
Ruben Gavilli

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