Saxon THUNDERBOLT (SPECIAL TOUR EDITION)
[Uscita: 7/09/2018]
Inghilterra
Secondo il vocalist Biff Byford era dai tempi di “Solid Ball of Rock” (1991) che i Saxon non ottenevano un successo di vendite così rilevante. Non è un caso quindi che a sette mesi dalla sua distribuzione “Thunderbolt”, ventiduesimo album di studio, torni ad essere disponibile in una nuova versione -denominata 'Special Tour Edition'- che prevede, in coda di scaletta, la presenza di due bonus live registrati nel corso del tour promozionale tutt'ora in atto (il 5 Ottobre l'unica data italiana a Trezzo sull'Adda). Celebrato il quarantennale nel 2016 il quintetto di Barnsley, vecchio porta bandiera del movimento heavy metal, riconquista la ribalta con un lavoro inedito prodotto da Andy Sneap che già dall'arrembante title-track d'apertura e dalla successiva cavalcata epica The Secret of Flight sembra pestare il piede sull'acceleratore con ispirazione e soprattutto con l'energia dei tempi migliori. Nosferatu (The Vampire's Waltz) con le sue atmosfere gotico-sinfoniche dal retrogusto sabbathiano è indubbiamente uno dei movimenti di maggior impatto del disco tanto da guadagnarsi spazio anche nelle trasposizioni live e raw.
Dopo il tributo al compianto Lemmy Kilmister dei Motorhead (They Played Rock'n'Roll) ed il duetto con il tenebroso Johan Hegg degli svedesi Amon Amarth in Predator, l'aria si tinge di riflessi 'purple' con Sons of Odin, prova dalle monumentali linee di basso e dagli accecanti soli della sei corde. La virata di avvicinamento all'epilogo passa per le lanciatissime Sniper e A Wizard's Tale e, non di meno, attraverso i rombi da formula uno di Speed Merchands; un sostenuto 'rock on the road' (Roadie's Song) dedicato al personale dello 'staff concerto' suggella la performance. La fisiologica comparsa di qualche capello grigio in più nelle fluenti chiome non ha minimamente intaccato l'appassionata verve artistica di Byford & C., artefici anche nel nuovo millennio -con fortune alterne- di proposte di buona fattura. Inossidabili cavalieri metallici, fedeli ai più canonici cliché di genere, i Saxon superano con disinvoltura (e gran mestiere) la prova “Thunderbolt”; oggi, come nel 1976, spira forte il vento di tempesta dallo Yorkshire.
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