Kristin McClement THE WILD GRIPS
[Uscita: 23/02/2015]
Sudafrica-Inghilterra #consigliatodadistorsioni
Questo disco è davvero una bella sorpresa, ed è sorprendente il fatto che si tratta di un debutto in senso assoluto. Kristin McClement viene dal Sudafrica, terra avara di talenti musicali ma che è balzata recentemente all'attenzione del pubblico mondiale per essere stato il paese che più di ogni altro ha apprezzato i due dischi del bravo Sixto Rodriguez, molto prima che il documentario "Searching for Sugar Man" fosse proiettato nel 2012. Dal paese dell'apartheid la McClement emigrò molto presto, a soli 13 anni, per raggiungere l'Inghilterra, Brighton per la precisione. Dopo i soliti rudimenti di chitarra acustica e le prime composizioni viene accolta dal collettivo musicale Willkommen per il quale incide un paio di ep, uno omonimo nel 2009 e "Pursue the blues" nel 2013. Questo debutto,"The wild grips", è però la sua opera più compiuta, che denota una capacità di scrittura quantomeno sorprendente per un esordiente o quasi. Non fatevi ingannare dal cavallo in fronte copertina, qui non ci troviamo di fronte alla solita songwriter innamorata dell'America e dello pseudo country con slide guitar et similia.
Kristin scrive canzoni intimiste, tendenzialmente folk, suona chitarra elettrica e piano, insieme a Becca Mears al violoncello, Christian Hardy, basso, tastiere, banjo e voci e Thomas Heater alle percussioni. Quello che viene fuori dalle 10 tracce del disco è un rock acustico quasi pastorale, con delicati arrangiamenti e voci sospese. Il violoncello della Mears è in grande evidenza in Giant no good, brano quasi zingaresco, da ricordare anche la atmosfere sospese di Hoax of man, la rilassatezza di Drink waltz e Planks, che sono fra le cose migliori che potete trovare fra questi solchi. Anche la title track, The wild grips, ha suoni e sapori autunnali, con quella chitarra che rimanda al sommo vate Cohen, davvero ricca di suggestione. Se dobbiamo trovare per forza una similitudine fra Kristin McClement ed altri artisti questa volta scegliamo una formazione italiana, i meravigliosi Werner, trio pistoiese di rock acustico con tanto di violoncello e piano, molto vicino al suono di questo disco. La ragazza sudafricana ha talento e si sente, attendiamo fiduciosi altre prove come questa, un sincero grazie per adesso.