Lisa Germano NO ELEPHANTS
[Uscita: 15/01/2013]
Non inflaziona certo il mercato Lisa Germano che da quando ha intrapreso la carriera solista nel 1991 hadato alle stampe con questo “No Elephants” appena dieci album e sono passati quasi quattro anni dal precedente “Magic Neighbor“, uscito per la Young God di Michael Gira. Del resto Lisa Germano pubblica dischi soltanto quando sente l’esigenza di esprimersi e pensa di avere qualcosa da dire, il successo commerciale non le si addice e la sua audience è un fenomeno di nicchia. Questo “No Elephants,” che secondo il comunicato stampa va ascoltato dall’inizio alla fine così come si fa con un romanzo, si potrebbe considerare un concept perché le dodici canzoni che lo compongono sono legate fra loro da un filo conduttore comune, la natura, gli esseri viventi e il loro rapporto con l’autrice e con gli umani «Non so, la mia comunicazione con me stessa, la terra e gli esseri viventi sta diventando ogni giorno più strana. Se potessi sostituire tutta la merda nella mia testa, i miei problemi con gli umani e quelli degli esseri viventi con me…di questo parla questo disco». E’ un disco molto personale, Lisa Germano si mette a nudo in queste dodici tracce, lei suona quasi tutti gli strumenti ad eccezione dei loop di batteria di Jamie Candiloro, qui anche come produttore, e del basso acustico di Sebastian Steinberg, ronzii di api e voci animali appaiono poi qui e là.
“No Elephant” non è un disco di battaglie animaliste, ma una riflessione poetica e lirica, sussurrata in intimità e con la timida riservatezza tipica della Germano cantautrice. Ad accompagnare la voce sono soprattutto il piano, lo strumento più presente, il violino, la chitarra, gli arrangiamenti sono minimali, c’è quasi il timore che il suono degli strumenti possa turbare il canto sognante e malinconico, il risultato è un album di pop cantautorale molto raffinato ed elegante, dalle atmosfere oniriche e quasi impalpabili. Non si resta indifferenti di fronte a un album così personale e sincero, in cui la Germano non ha paura di mettere in mostra le sue paure e le sue fragilità, il suo afflato verso le creature viventi, il suo amore verso il suono della natura, il suo canto sofferto e appassionato. C’è una canzone che più di ogni altra dà l’idea di questo ultimo lavoro della musicista dell’Indiana: …And So On, voce e piano intonano un canto d’amore verso gli esseri viventi e un lamento per la loro sofferenza, ma in sottofondo ci giungono lontani, suggestivi e inquieti i placidi scampanellii dei campanacci di bovini, le grida di un branco di scimmie e i cinguettii misteriosi degli uccelli; qui, così come nella breve strumentale Dance Of The Bees, in cui il ronzio delle api diventa protagonista, la bellezza del mondo animale diventa protagonista essenziale del viaggio di Lisa dentro la sua testa.
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