Sarah Louise NIGHTTIME BIRDS AND MORNING STARS
[Uscita: 25/01/2019]
Stati Uniti #consigliatodadistorsioni
Sarah Louise Henson, a distanza di poco meno di un anno dall’ultimo “Deeper Woods” (2018), inaugura il 2019 con il nuovo “Nighttime Birds and Morning Stars”. La musicista della Georgia ma residente in North Carolina, isolata tra boschi e montagne, si allontana in questo lavoro dal fingerpicking e dal primitive folk che avevano caratterizzato le sue precedenti produzioni. La Henson ha esordito nel 2015 con “Field Guide” e oltre a “Deeper Woods” è stata anche metà del duo House and Land, il cui debutto omonimo risale al 2017; se si volesse approfondire lo stile di Sarah Louise è fortemente raccomandato il “VDSQ Acoustic Series Volume 12” del maggio 2016, in cui sono raccolte otto suite per chitarra a 12 corde tra folk degli Appalachi, raga e sperimentazioni acustiche. In “Nighttime Birds and Morning Stars” la Henson recupera, oltre agli elementi acustici e folk, strumentazioni elettroniche quali loop-station, sintetizzatori e tastiere che non sfigurano nella costante ricerca di armonia cosmica e di rappresentazione della natura da parte dell’artista. Gli inserti elettronici hanno la stessa funzionalità delle chitarre elettriche ed acustiche che compongono scene di vita naturale che si schiude, vive, respira e infine scompare nell’arco di trentaquattro minuti ed otto tracce. Sarah Louise ritrae paesaggi musicali apparentemente immobili ma in cui si nascondono stratificati gli oggetti sonori più vari (Ancient Intelligence, Rime, Swarming at the Threshold) ed altri momenti di pura stasi meditativa (Daybreak, Late Night Healing Choir), senza però trascurare i raga acustici (R Mountain, Chitin Flight).
L’ultima e imponente suite, la title-track, prolunga per quasi nove minuti un drone notturno che avvicina la Henson più alle meditazioni dello spiritual-jazz che alla musica degli Appalachi. “Nighttime Bird and Morning Stars” è un disco che sfugge alle definizioni critiche per abbracciare una musica cosmica, psichedelica, innovativa e dinamica eppure statica, contemplativa, antica e primitiva. L’introduzione di caratteristiche elettroniche ed elettriche non ha sciupato o smorzato la ricerca musicale di Sarah Louise ma ne ha ampliati gli orizzonti verso un nuovo afflato cosmic American primitive. La Henson mette a segno un grande risultato con un album che è uno dei migliori in questa prima parte dell’anno.
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