Mark Sultan LET ME OUT
[Uscita: 12/10/2018]
Canada
Mark Sultan, mattatore della scena garage d’oltreoceano canadese, in passato collaboratore di King Khan (a nome King Khan & The Bbq, la cui uscita più recente, “Invisible Girl”, è del 2009) rivive con “Let Me Out” le sue scorribande musicali (vissute tra le fila di Les Sexareenos, Spaceshits, Almighty Defenders, The Ding Dongs) raccogliendo materiale inedito che risale perfino al 1995. La consistenza della musica non cambia: rock’n’roll di estrazione popolare, punk blues rancido, pop psichedelico della prima ora, suonati con quella sincerità e passione che hanno sempre ripagato Mark Sultan. Dopo “Bbq” dell’anno scorso, che lo aveva visto ritornare sulle scene come solista a sei anni di distanza da “Whatever I Want” (2011) l’artista fa il pieno di fuzz e farfisa (Coffin Nails, Heed This Message, Don’t Bother Me), perdendosi nel groove psichedelico di un lamento amoroso (The Other Two), in una cantilena western-psych (Everybody Knows), o nello psycho-billy più accattivante che si risolve in hook melodici (Believe Me, Let Me Out, Humiliation).
Seguendo le orme di Roky Erickson (Black Magic) o di Sky Saxon (Wasting Away, Tragedy) Sultan imposta melodie complesse e raffinate sul linguaggio diretto e selvaggio del garage-rock, scegliendo soluzioni mai banali per un genere che spesso cade vittima dei propri cliché. “Let Me Out” è l’atto di rivincita di uno dei più onesti interpreti dell’underground nordamericano, il cui titolo la dice lunga sulla voglia di riscatto dell’artista. Una conferma gradita per il panorama garage-rock tradizionale, che si conferma in un ottimo stato di salute.
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