Paul Simon IN THE BLUE LIGHT
[Uscita: 07/09/2018 ]
Stati Uniti #consigliatodadistorsioni
Non staremo qui a tediare il gentile lettore col dato biografico del grande Paul Simon: troppo noto il geniaccio di Newark per perderci in simili quisquilie cronologiche. La notizia vera, però, è che Paul abbandona le scene, proprio così. Fine dell’attività concertistica, per motivi familiari, come affermato dallo stesso artista americano. Ultima data in cui sarà possibile vederlo dal vivo quella di New York, il 22 settembre. Per celebrare una sì greve decisione, il Nostro dona al pubblico un album che contempla i suoi brani preferiti, non quelli più famosi, anzi, quelli che una mediocre critica musicale definirebbe ‘minori’. Lo fa rivisitandoli alla radice, reinventandoli, diremmo, alla luce di una lettura tramata di preziose atmosfere jazz, e si fa affiancare da artisti di formidabile livello quali Wynton Marsalis, Bill Frisell, Jack DeJohnette, Joe Lovano, John Patitucci, Steve Gadd. Ne sortisce un disco superbo, poetico e geniale, in bilico tra tradizione folk-cantautorale e ardita architettura jazz, che si disvela già sin dall’incipit, One Man’s Ceiling Is Another Man’s Floor, voce ispiratissima e splendidi arrangiamenti strumentali, col piano a farla da padrone.
La chitarra appena arpeggiata introduce il poetico effluvio vocale di Paul, per un brano ad alto tasso romantico, Love, mentre il ritmo sostenuto di Can’t Run But s’innesta in un’atmosfera da pop cameristico di rara eleganza. Sonorità da caffè notturni avvolti da spesse nuvole di fumo caratterizzano la fluida linea melodica venata di jazz di How The Heart Approaches What It Yearns, un’aria di più scanzonata concezione si respira in Pigs, Sheeps And Wolves. La vocalità di Paul Simon si dispiega in tutta la sua intensità poetica nella splendida René And Georgette Magritte With Their Dog After The War, l’episodio più struggente dell’intera raccolta, così come vertici assoluti di bellezza attinge la traccia successiva, The Teacher, voce superba e fluida su di un’aria leggera di chitarra arpeggiata e sax. Darling Lorraine inaugura con classe cristallina il trittico di tracce finali, seguita dalla bella e sinuosa armonia di Some Folks’ Lives Roll Easy e dalla preziosa trama folk della conclusiva Questions For The Angels. Auspichiamo che Paul torni presto in studio, per regalarci ancora perle discografiche di questo livello.
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