Xiu Xiu FORGET
[Uscita: 24/02/2017]
Stati Uniti
E’ stato un 2016 molto intenso per Jamie Stewart, leader degli Xiu Xiu, che l’ha visto impegnato in numerose collaborazioni, tra cui quello con Lawrence English per il progetto HEXA. Questo nuovo lavoro “Forget” seguito ad “Angel Guts: Red Classroom” del 2014. Il disco è il frutto di un periodo molto attivo per i Xiu Xiu, registrato a cavallo di "Plays the Music of Twin Peaks" , il loro album tributo a David Lynch. E le aspettative non mancavano certo visto la collaborazione con John Congleton, già produttore di Blondie e Sigur Ros, e Greg Saunier dei Deerhoof. In più sono presenti ospiti come il compositore Charlemagne Palestine e il chitarrista degli Swans Kristof Hahn. In The Call, il brano di apertura, Stewart canta «Clap clap clap bitches / why why why bitch / why why cunt» questo per mettere in chiaro che la band non si vuole certo smentire nelle provocazioni. Diciamo pure che gli Xiu Xiu ci hanno sempre preso gusto nel dare libero sfogo al loro stato d’animo un po' nevrotico, come nel video di Dear God I Hate Myself, che a modo suo interpretavano temi “delicati” come l’anoressia, la depressione e il sesso anale, con Angela Seo intenta a mettersi due dita in gola e vomitare su Stewart intento a mangiare una tavoletta di cioccolato. In Forget il sound rimane sempre affrancato al puro Xiu Xiu style, con il loro noto guazzabuglio di gamelan, noise, dance e art rock.
La novità è che il disco si dimostra più accessibile e meno spigoloso dei loro lavori precedenti. Dopo 15 anni di carriera, ci può stare. Forse la tendenza verso lidi più art-pop è la volontà della band. Sta di fatto che questa virata alla 'normalizzazione' però delude le aspettative. “Forget” è debole nella composizione dei brani e pare essere registrato frettolosamente. Jenny GoGo ha riverberi alla Suicide ma niente più, mentre Queen of the Losers è un muro di tastiere e suoni da video game fine a se stesso. Ma i pezzi più scadenti sono quelli dove la voce di Steward cerca in certo modo di imitare quella di di un Anonhi come At Last, At Last. Tra le cose migliori c’è Get Up con una melodia pop vicina allo stile dei Yo La Tengo o dello storico gruppo britannico Gentle Giant, mentre Wondering è il brano migliore perché rispecchia il 'pop Xiu Xiu style' che la band pretendeva veramente di creare forse fin dall'inizio con “Forget” . Andando avanti Petite è una ballata sbilenca che ricorda quasi quelle dei Nine Inch Nails e Faith, torn apart chiude il disco e termina con una poesia recitata dalla drag queen Vaginal Davis, beniamina della band, che sa di litania. Il pezzo vuole essere una denuncia della prostituzione minorile di L.A. ma stride quindi con l’auto ironia e le provocazioni dell’inizio. Il risultato è che “Forget” quindi è poca roba considerata la produzione al seguito. Si è tralasciata la sperimentazione ma così la sostanza scarseggia.
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