Dodson and Fogg AND WHEN THE LIGHT RAN OUT
[Uscita: 05/01/2015]
Inghilterra #consigliatodadistorsioni
Dietro il moniker Dodson and Fogg si nasconde il disegno musicale di Chris Wade, avviato fin da giovanissimo a suonare la chitarra, con primi amori ed infatuazioni per Nirvana e Black Sabbath. Verso i 22 anni con fratello e sorella forma una sorta di band d'ispirazione punk dove si esibisce nella città natale di Leeds. Ma il ragazzo ha nella testa qualcosa di più personale e così nasce il progetto Dodson and Fogg. Scrive storie surreali, ideali basi per il suo nuovo corso musicale, un acid folk con contaminazioni psichedeliche. Fa parte della categoria dei super prolifici, visto che dal 2012 ad oggi ha inciso la bellezza di 6 albums. Tutti di qualità eccelsa. Dentro i quali la qualità degli ospiti presenti è incredibile. Ha coinvolto artisti come Nik Turner (Hawkwind), Kzrysztof Juskiewicz (Skin Alley), e tre incantevoli singer come Alison O'Donnell (Mellow Candle), Judy Dyble (Fairport Convention) e la straordinaria Celia Humphris dei leggendari Trees, una delle migliori folk rock band della terra d'albione. Quest'ultima è stata contattata personalmente da Wade dopo che aveva risposto ad un'intervista per la sua webzine Hound Dawg dove scrive regolarmente. L'amore smisurato di Chris per i due dischi dei Trees ha fatto il resto.
In quest'ultimo magnifico "And when the light ran out" la Humphris non è presente perché stranamente Chris Wade ha ridotto a soli tre elementi i musicisti d'accompagnamento e solo in poche tracce. Con lui il fido fratello Andy, al banjo, Georgia Cooke, al flauto e Ricky Romain al sitar. Per il resto è stato lo stesso Chris Wade a suonare una quantità di strumenti impressionanti: chitarra, basso, tastiere, percussioni, flauto, violino, glockenspiel, piano africano e strumenti a corde egiziani. Praticamente tutto. Ma il fatto di avere meno strumentisti a disposizione non ha diminuito di un grammo la ricca tavolozza musicale del disco, che si presenta arrangiato e suonato da maestro. L'opener We are going home e la seguente Shine rimandano inevitabilmente ai Tyrannosaurus Rex della coppia Bolan/Took. Inizio intrigante. Straight to the sun ha un flauto che dona magia al pezzo e I never want you to go, è una song dalla purezza unica, con un tappeto di xilofono, chitarra acustica e flauto che la rendono irresistibile.
Splendidi gli intarsi dell'acustica nella pace assoluta di What you're looking floor mentre Down down (the rain will fall) è un gioiello psichedelico dallo scheletro elettrico. My world è la traccia più allegra ed ottimista del lotto, sorta di di Kinks style song che scivola via in mezzo a tutto il resto. Chiusura del disco affidata alle due tracce più elaborate strumentalmente. Qui entra in scena il sitar di Ricky Romain, che rimanda ad atmosfere tipicamente sixties, Kaleidoscope usa o giù di lì. Sister storm è aperta dal rumore del tuono che annuncia pioggia copiosa, poi sitar, tablas e mandolino fanno il resto. A chiudere la bellissima title track And when the light ran out, otto minuti in cui le atmosfere cambiano più volte, con sitar, flauto, violino in grande evidenza. Perfetta conclusione di un superbo disco di folk psichedelico dal fascino magnetico. Chris Wade è il classico artista underground che se ne sbatte di mode e nuove tendenze, un favoloso freak della nuova era con il cuore e l'orologio musicale spostato indietro di 40 anni. Pochi col suo talento nell'attuale scena inglese, disco e musicista da amare.
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