The Babe Rainbow Today

I biondissimi surfisti di Byron Bay, capitanati dall’insofferente cantante Angus Dowling, dallo stato del New South Wales in Australia, tornano dopo un anno dal secondo “Double Rainbow” sempre per Flightless Records. L’affascinante formazione, persa in una nuvola di ecologismo, immaginario a metà tra un film di Truffaut e comunitarismo hippie, è nota per le sue prove discontinue, i cui risultati comunque non hanno smesso di attirare attenzione, fino a farli diventare uno dei gruppi di maggior successo nel catalogo dell’etichetta australiana. Il terzo disco dei Babe Rainbow punta quindi verso una direzione eufemisticamente soft: nelle sue undici tracce, “Today” è un disco soporifero, ma a differenza dei primi due presenta una coerenza stilistica che lo rende un’esperienza molto più congrua dei predecessori. In questo disco i Babe Rainbow hanno trovato un equilibrio tra intuizioni psych-funky e pop songs zuccherine, ad un crocevia fatto di groove, bossa nova e numeri acustici a bassa fedeltà. E dopo il risveglio tra flauti e arpeggi di Butter e Morning Song, ci attendono salti atemporali come Us And The Rainbow o Something New, a metà tra la nostalgia anni ’60 e trasognati pattern anni ‘70, passando sopra alle malinconie psichedeliche di Funky I Like It e The Wedge. L’anima esotica affiora nel numero acustico The Faraway Nearer e soprattutto in Electrocuted, nove minuti di danza cumbia, con ricami psichedelici ed esotici. Il finale affidato alla tripletta Beasty (che ricalca le orme beachboysiane degli ultimi Allah Las), Many Moons Of Love e For Your Eyes Only porta il pop psichedelico del gruppo a languire in love songs un po’ telefonate. Una certa malinconia autunnale filtra qua e là tra le canzoni e dalla coolness del quartetto, gettando uno sguardo triste sull’epopea della ricerca dell’estate eterna, dell’onda perfetta e di nordici amori sulle spiagge della Golden Coast australiana. Che sia arrivato anche per i Babe Rainbow il tempo di crescere?