Greta WONDERFUL
David Ezra produce quattro gemme grezze raccolte quasi per caso dalla voce della cantautrice italo-americana Greta reduce da una stagione di forte crescita nella quale ha accompagnato i tour di Marina Rei e Tiromancino aprendone spesso i concerti. L’esordio di Greta Elizabeth Mariani stupisce per la profondità delle soluzioni tese a produrre un lavoro capace di intersecare sonorità sfacciatamente mainstream con una qualità compositiva notevole che non nasconde uno stampo marcatamente alternative. Sin dalla ruffiana titletrack r&b Wonderful i riferimenti di Greta sono piuttosto espliciti costruendo un pantheon musicale nel quale Amy Winehouse, Ani di Franco e Suzanne Vega dirigono ogni altro nume. In particolare quest’ultimo nome prorompe con abbondanza di citazioni in Won’t Tell It e nella sua oscura leggerezza. Più scanzonata l’ossessione pop narrata da Song No. 5 che introduce alla introspezione elettronica di Devils in una rutilante poliedricità che valorizza il talento di Greta. Un lavoro di pop contemporaneo gradevole e ben scritto che riesce a evitare che un retrogusto inevitabilmente intriso di talent show (Ezra ha prodotto Reggie ‘N’ Bollie di X Factor UK) si tramuti in disgusto musicale ed esistenziale. Aspettiamo fiduciosi Greta al varco della lunga durata.
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