Il dEli LO STUPIDO CHE CANTA
Un album piacevole anche se piuttosto schizofrenico visto (e sentito) che nella sua interezza vede le canzoni gemelle Viaggio sulla terra e Viaggio dalla terra, nonché l’Interludio strumentale che precede la seconda, appropriarsi di un prog rock leggero e tastieristico, quando invece London Sun è sfacciatamente reggae, Crash è dichiaratamente discotecara (Kool & The Gang, inspired), Blues d’amore rispetta anche musicalmente il titolo, mentre Una sera, è un simpatico swing umoristico a metà tra Fabio Concato e Sergio Caputo e Una meta non ho flirta raffinatamente con la fusion.
In questa miscellanea di disparati generi i nostri favori vanno alle più intimistiche e cantautorali Stefania, anch’essa debitrice al Concato più sentimentale nonché, non si sa quanto consapevolmente, a Gianpiero Alloisio, e Le frasi rubate, forse la migliore dell’album se non fosse appesantita da un arrangiamento d’archi un po’ lezioso così come accade anche alla già citata Una meta non ho. Sufficienza raggiunta nonostante la dissociazione musicale che ci sembra più dovuta a confusione che a scelta voluta, poiché le canzoni sono in buona parte valide, i testi sono ottimi e la produzione è altrettanto buona.
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