Nastenka Aspetta Un Altro LE PAROLE NON DETTE
Negli ultimi anni sembra avere preso piede in modo deciso una corrente stilistica che potremmo definire “di nuovi poeti”: artisti che scelgono di declamare i propri versi su una base strumentale, facendo così svolgere alla propria poesia il ruolo abitualmente ricoperto dalla parola cantata. In questo filone rientra il quartetto dei Nastenka Aspetta Un Altro, che vede Alfonso Errico autore e voce recitante dei testi sul supporto dato dal chitarrista Leonardo Albanese, dal bassista/tastierista Maurizio Cavaliere e da Wadir M.V. Marchesiello, che gestisce la componente più elettronica della formazione, tra controller MIDI, computer ed effetti sonori. Risulta quantomai difficile, persino imbarazzante, esprimere un giudizio su quest’opera, che di per sé non si può certo definire non riuscita o manchevole sotto qualche aspetto quanto, piuttosto, acerba e, ci si passi il termine, persino frettolosa.
Il quarto d’ora scarso di durata di “Le parole non dette”, suddiviso in cinque tracce, è sicuramente troppo poco per giudicare una band, ma l’impronta generale dell’opera è eccessivamente omogenea e monocorde: non c’è particolare ricerca stilistica, o cura dei suoni, tutto è ridotto a una tale esilità da non giustificare, in fondo, nemmeno la presenza di quattro diversi musicisti. La stessa povertà globale si ravvisa persino nel packaging, ridotto alle minime note essenziali. Diventa difficile dare un voto a un lavoro di questo tipo, le aride cifre sulla abituale scala da 0 a 10 potrebbero sembrare ingiustamente e immotivatamente crudeli verso una band che sembra quasi ancora a uno stadio di crisalide, intenta a cercare una propria strada. Piuttosto che bocciarli sbrigativamente dicendo che «sono intelligenti ma non si applicano» (e intelligenti comunque lo sono, questo è fuori da ogni dubbio), piuttosto che promuoverli sulla fiducia per l’incoraggiamento, preferiamo rimandarli a settembre, in attesa di un’opera più completa e matura.
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