Andrea Salini LAMPO GAMMA
Se dovessimo dar credito al fantascientifico titolo di questo mini album, a quelli dei sette brani in scaletta e alla fumettisticamente astrale copertina, verrebbe da pensare che una volta dediti all’ascolto, potremmo venire proiettati negli spazi siderali del cosmo più profondo. Non è proprio così: non c’è musica più terrestre di quella contenuta in "Lampo Gamma", terzo CD del giovane cantante e chitarrista romano Andrea Salini; e per terrestre intendiamo quella parte di mondo oltreoceano che ha visto fiorire piante rock‘n’roll ben radicate nel sottosuolo americano quali The Band, gli Heartbreakers di Tom Petty, e i Creedence Clearwater Revival questi ultimi qui omaggiati con una sfolgorante e grintosa versione della loro Bad Moon Rising.
La tirata Strange Days e la bellissima ballata Distant Planets risvegliano bruscamente e felicemente Mark Knopfler dal torpore narcolettico dei suoi ultimi album, Hendrix Funk (The Comet) tiene fede al titolo funkeggiando a dovere senza concessioni alla black music ma restando sulla fertile terra americana, The Martian è una cavalcata strumentale chitarristica dal riff assassino. Quindi The Moon, una splendida e lenta ballata che piacerebbe a Steven Wilson e alla quale spetta la palma d’oro della migliore del lotto e Space Anthem, altro brevissimo strumentale, che a dispetto del titolo evoca più le praterie nordamericane che gli spazi cosmici. La bellezza intrinseca delle canzoni, una produzione perfetta con suoni smaglianti, gli arrangiamenti intelligenti e i vari assoli di chitarra incisivi e ficcanti, conferiscono a questo prodotto una caratura di livello internazionale facendone risaltare tutto l’indiscusso valore nonostante l’assoluta non originalità. Difficile trovarvi dei difetti se non la brevità di meno di mezz’ora.
Commenti →